Pubblicato “Invito alla musica” di Gino Roncaglia “1883-1968”. Dalla seconda di copertina: «È possibile insegnare ad ascoltare, a godere una composizione musicale?». Tutto il libro del Roncaglia tende a dare una risposta a questa domanda. Fiducioso nella forza persuasiva dell’arte e disposto a trovare ogni mezzo per avvicinarla ai volenterosi che si volgono alla musica con un minimo di attenzione, l’Autore affronta, dopo alcune pagine di considerazioni generali, l’esame tecnico del linguaggio musicale. Sono così chiariti, spesso per via analogica, senza ricorrere a complicate nozioni tecniche, i concetti di rimo, di tono, di melodia, di armonia, di colore, di contrappunto. Una preparazione grammaticale sommaria è dunque premessa alla dichiarazione del discorso musicale nelle sue grandi e più accessibili forme che segue nei densi, ma agili capitoli su il teatro musicale dalle origini a oggi. Dalla musica scenica, considerata come la forma più largamente comunicativa, l’invito conduce il lettore a prendere contatto con la musica sacra, da camera e sinfonica, per compiere l’iniziazione con un saggio su la musica strumentale pura. In un’appendice, ordinata alfabeticamente per autore, sono passate in rassegna le più celebri composizioni strumentali dei maggiori maestri di ogni tempo, ma con singolare considerazione per quei musicisti moderni verso i quali non è stata ancora vinta la tradizionale diffidenza dei gran pubblico. Proprio un invito, dunque, naturalmente rivolto a chi sia minimamente disposto a riceverlo, ma cordialmente e briosamente diretto a tutti, nella ben radicata convinzione che la musica, come le lettere, le arti e le scienze, abbia diritto a costituire almeno un elemento di quel complesso di esperienze umane che si riconosce come «cultura».