Alle spalle del Duomo di Milano s’impone con il suo stile baroccheggiante, all’incrocio di diverse strade, la facciata di palazzo Sormani, oggi sede della biblioteca comunale (www.milano.biblioteche.it), anch’essa un vero e proprio crocevia, non di macchine ma di iniziative, volte a promuovere la lettura, anche attraverso il recupero di edizioni e testi fuori catalogo.
Tutto comincia nel lontano 1997 quando, agli albori di Internet, fu chiesto a Umberto Eco di consentire la pubblicazione del testo conosciuto come De bibliotheca, un discorso pronunciato dal noto intellettuale milanese il 10 marzo del 1981 nella sala del Grechetto in occasione dei 25 anni di attività della biblioteca comunale. Il permesso fu subito accordato sia da Eco sia dall’editore Bompiani, che l’aveva ripubblicato nella raccolta di saggi Sette anni di desiderio (1983). Si realizzò così sia la versione online – all’epoca non si parlava ancora di ebook“ ma solo di edizioni elettroniche (file TXT, RTF, n.d.r.) – che quella cartacea.
Il testo fu condiviso anche con il Progetto Manuzio, che allora muoveva i primi passi e che dal 1993 mette a disposizione di tutti noi numerosi testi esenti da diritti: classici e opere minori della letteratura italiana, fruibili anche dagli ipo e non vedenti per mezzo di software di sintesi vocale disponibili gratuitamente per tutti i dispositivi.
Si dona così al libro quello accessibilità totale che Eco nel suo scritto si augurava per le biblioteche: “la biblioteca deve essere di facile accesso e le sue porte devono essere spalancate a tutti i membri della comunità che potranno liberamente usarne senza distinzione di razza, colore, nazionalità , età , sesso, religione, lingua, stato civile e livello culturale“. (…)
L’articolo integrale si può leggere nell’allegato:
A caccia di testi e di lettori (file PDF)
Il progetto “Milano da leggere” della Biblioteca Sormani
di Mario Anton Orefice
Charta n° 161, gennaio/febbraio 2019