Indice generale
- Considerazioni preliminari
- 1. Preparazione di base
- 2. Preparazione dei testi
- 3. Lettura
- 4. Registrazione
- 5 Informazioni da allegare
- 6. Copyright
- 7. Liberatoria
- 8. Spedizione dei file
Considerazioni preliminari
Di questa guida è disponibile su Pagina Tre una versione rapida.
È molto importante stabilire quale sia l’atteggiamento da assumere di fronte al testo, qualsiasi testo. Ogni volontario mette a disposizione tempo e competenze per regalare una lettura. Ha cioè la funzione di intermediario(-narrante) fra il testo e l’ascoltatore. In un certo senso il volontario-lettore fa da raccontatore del testo, proietta il testo in modo che arrivi come comunicazione reale e diretta all’ascoltatore. La lettura è dunque uno dei “canali” di trasmissione del testo, ma rimane anche il più importante perché più si avvicina alle condizioni più naturali della comunicazione.
Come sentiamo noiose interferenze i difetti tecnici di un altoparlante o di un proiettore, così viene richiesto al volontario-lettore di essere fedele al testo, di prestare la propria voce a un testo che ama, di metterci la propria energia, la propria voce, la propria scansione obiettiva del testo.
Lo sforzo principale consiste nel far comprendere il testo. In questo senso possiamo accontentarci di far comprendere la lettera del testo.
Alcuni testi, soprattutto quelli poetici, hanno più di un senso possibile, oppure più sensi sovrapposti: la lettura-scansione ci mette al riparo da scelte difficili o arbitrarie, soprattutto mette al riparo il lettore da scelte personali.
Vittorio Gassman e Carmelo Bene erano molto bravi, li si ascoltava perché erano Vittorio Gassman e Carmelo Bene. In primo piano c’era la maestria e professionalità dei due attori, unica, individuale, ben caratterizzata. Ma questo non è il nostro caso. In primo piano ci deve essere il testo. Il testo così come è scritto.
Come siamo scrupolosi durante la fase di acquisizione e revisione del testo, così dobbiamo essere fedeli e rigorosi anche nella lettura. Il testo è più importante.
E noi lettori saremo come umili suggeritori dietro le quinte. Questo non vuol dire che la nostra lettura debba essere piatta come un doppiaggio polacco: così leggerebbe un programmino text-to-speech, e non richiederebbe altrettanta fatica e tempo prezioso. Dunque una lettura a metà strada fra Gassman e un sintetizzatore vocale.
Una lettura tesa (!) ad accattivare l’attenzione del lettore sul testo.
Mentre leggiamo dovremmo stare attenti a tre componenti del testo:
- la fonetica
- la sintassi
- la semantica
Ma esiste anche una quarta componente: il fattore umano.
È inevitabile che un po’ di individualità passi nella nostra lettura. Inoltre è poi una grande tentazione metterci anche un po’ di colore, di plasticità, di rotondità al testo, anche per renderlo meno monotono, per evitare che la nostra sia una “lettura fotocopia”. Dovremo però stare attenti che il nostro intervento non diventi interferenza, rumore.
Noi che lo conosciamo dobbiamo immettere nella nostra voce quegli elementi che lo rendono vivo a chi ascolta: più di ogni altra cosa è la vita che vediamo in un testo che cattura la nostra attenzione, ed è questa che dobbiamo a nostra volta trasmettere: vivacità contro monotonia, zoomando sul testo col ritmo della nostra lettura, una lettura-a-fisarmonica.
Ne risulterà alla fine un prodotto personalissimo, sì, nel senso che un altro potrebbe leggere in altro modo, con altro spirito, vedendo altri significati, ma nel senso anche che si deve sentire tutto il lavoro di preparazione sul testo così da portarlo alla ribalta, per porgerlo all’ascolto.
La nostra dovrà essere dunque una lettura attenta, che sa far comprendere come necessaria e insostituibile ogni singola parola. Siamo al servizio di quel testo. E da bravi volontari, al servizio anche dei nostri ascoltatori. Questa iniziativa è ad un tempo una opportunità e una scommessa.
Immaginiamoceli i nostri ascoltatori… – stavo per dire “il nostro pubblico”: in poltrona, in macchina, in treno, in un’aula a seguire con l’orecchio e con l’occhio un testo da studiare; studenti, ex-studenti, professionisti, pensionati, ciechi, ammalati, anziani.
La lettura che faremo è un modo per arrivare a loro. Non siamo venditori porta a porta. Non vogliamo fare proseliti, né tifosi di Dante piuttosto che di Manzoni.
Forse non abbiamo nemmeno una “mission”. Le motivazioni personali possono essere le più diverse, il risultato deve però essere qualcosa di omogeneo e pubblicabile.
Queste poche righe che cambieremo cammin facendo, via via ci sarà necessità di aggiustare il tiro, via via che faremo esperienza, sono una prima traccia in vista di uno standard, affinché le nostre letture
- siano omogenee (risentano poco o pochissimo delle nostre caratteristiche individuali);
- e pubblicabili (cioè devono essere di qualità).
1. Preparazione di base
- Conoscere per sommi capi l’Autore e il messaggio dell’Opera;
- conoscere le principali regole della pronuncia dell’italiano standard.
2. Preparazione dei testi
2.1 Lettura esplorativa dell’opera
I testi sono attinti unicamente dalla biblioteca di Liber Liber; se l’opera non è presente nel catalogo del progetto Manuzio, prima di realizzarne l’edizione audiolibro, va realizzata l’edizione ebook. Anche perché i nostri audiolibri hanno l’ambizione di costituire un aiuto per i dislessici, che necessitano di una versione audio identica alla versione testuale.
Nel caso ci si imbatta in un refuso, lo si segnali ai volontari del progetto LiberCorrige, che provvederanno alla verifica e, se il caso, alla correzione. Se i refusi dovessero essere molti, per rendere più celere il lavoro, può essere una buona idea coinvolgere qualche volontario del progetto LiberCorrige nella realizzazione dell’audiolibro.
2.2 Preparazione tipografica
La preparazione tipografica del testo è consigliata per aiutare la lettura, e consiste in una reimpaginazione che fa sì che una riga corrisponda a una frase, a una presa di fiato, a un segmento di testo fra due pause. Le pause all’interno della riga verranno indicate da spazi o da underscore; le messe in rilievo e l’aumento del volume verranno indicati mediante il grassetto o un incremento del corpo del carattere; i rallentamenti con una espansione dello spazio fra lettera e lettera (in Microsoft Word: Formato / carattere / spaziatura / spaziatura).
Può essere utile evidenziare la vocale con accento, specie se il grado di apertura delle vocali nella pronuncia standard (é/è, ó/ò) differisce dalla nostra pronuncia abituale. Il raddoppiamento sintattico viene automatico a molti Italiani, per lo più a coloro che vivono nel centro/sud Italia. Per gli altri è molto utile indicarlo anche nella preparazione del testo per la lettura (a-ccasa; da mme;so=bène; è_lui; ma∙nno).
Alcuni lettori gradiranno ridurre le rifrangenze o gli sfarfallamenti dello schermo dovuti all’eccessivo contrasto del nero sul bianco. È utile in tal caso usare uno sfondo (ho scelto ad esempio la terza trama fra gli “effetti di riempimento” nel menu Formato/sfondo/trama di Microsoft Word) e colorare variamente le lettere. Se risulta più comodo, si può stampare il testo su carta colorata, suggerisco colori tenui.
Per aiutare la comprensione delle poesie può essere utile non rispettare gli a capo dei versi.
2.3 Cambiamenti
Individuare cambiamenti (di situazione, ambiente, atmosfera…). Ad ogni cambiamento corrisponde una pausa e un cambio di modo / tono di lettura.
2.4 Dubbi
Risolvere dubbi di dizione (specie dei termini stranieri), intonazione e accenti.
2.5 Prove
Effettuare prove di lettura.
2.6 Usare la sintesi vocale
Può essere utile farsi leggere il paragrafo da un software di sintesi vocale (text-to-speech): siamo talmente condizionati dalle nostre abitudini di lettura, che di solito completiamo automaticamente le parole: spesso va bene, altre volte prendiamo degli abbagli.
3. Lettura
3.1 Il ritmo
La velocità di lettura dipende da due variabili importanti:
- il contenuto;
- il pubblico.
Tarare la velocità di lettura sul testo richiede buone competenze. Un criterio può essere questo: la velocità è inversamente proporzionale all’informazione. Si assume infatti come criterio operativo che la capacità di comprensione del testo da parte del nostro ascoltatore sia costante sulla linea del tempo.
Noi che conosciamo il testo, scegliamo per lui le frasi con tanto/poco significato e regoliamo la velocità di lettura in conseguenza. Grosso modo una poesia andrà letta più lentamente di una descrizione. Non tutto può essere evidenziato, altrimenti il risultato sarà di nuovo un tutto indifferenziato e poco utile.
Questa “fisarmonica” già rende più mosso il nostro testo e tiene conto dell’ascoltatore aiutandolo a focalizzare i punti di maggior interesse contenutistico o estetico. Più o meno è come guidare: stabiliamo di avere da 1 a 4 marce e che il nostro testo sia il percorso. In prima faremo i tratti che richiedono maggiore attenzione (avvio, arrivo, strettoie, salite, ostacoli, imprevisti…), in quarta si cammina spediti sui rettilinei, macinando parole-chilometri.
Il paragone con un viaggio in automobile può essere utile anche per adeguare la velocità di lettura al paesaggio testuale che si vuole far ammirare o trascurare.
Spesso le poesie sono recitate con una cantilena caratteristica. Ciò accade perché in questo genere di testi si è abbondato/generalizzato con la legatura. A volte serve, più spesso no. E alla lunga annoia perché ripetitiva/monotona.
È inevitabile che ci si stanchi leggendo, che si voglia leggere ancora una pagina. Se sentiamo di avere l’energia sufficiente possiamo “tirare” ancora un po’. La capacità di farci ascoltare dipende proprio dall’energia che sappiamo infondere alla nostra voce, dalla concentrazione sul significato, dalla sensazione che abbiamo tutto sotto controllo, che siamo i registi della nostra pagina.
Un concerto che si conclude con un applauso immediato è senz’altro un buon concerto; ma un concerto che lascia in sospeso nel silenzio le sue ultime note affinché abbiano tempo di esser ascoltate compiutamente, è un concerto indimenticabile per tutti.
3.2 Il volume
Il volume è direttamente proporzionale all’energia di trasmissione. Si alza il volume quando il messaggio debba arrivare a un ascoltatore lontano o a un ascoltatore che non vorrebbe ascoltare. Poiché mi immagino i nostri ascoltatori vicini agli altoparlanti del computer o con le cuffie alle orecchie e liberi di ascoltare o non ascoltare, non farei grandi variazioni di volume. Magari, giusto quel tanto che serve a ravvivare la lettura.
Si tende spesso a sfumare sulle finali della frase, dandone per scontato il completamento da parte dell’ascoltatore. Dobbiamo anche qui tener conto di un principio della scienza dell’informazione, e cioè che il valore informativo aumenta dall’inizio alla fine della frase. Riprendendo la nostra similitudine, verso la fine della frase dovremmo rallentare e guidare/leggere con maggiore/crescente attenzione.
3.3 La recitazione.
Poiché la recitazione è direttamente proporzionale al nostro contributo interpretativo, direi di limitarla al minimo. Del resto stiamo solo porgendo un testo e vogliamo lasciare al nostro ascoltatore di cogliervi tutte le suggestioni possibili. Se diamo suggerimenti interpretativi limitiamo il testo proprio nella sua polisemicità, nella sua capacità di dire qualcosa di diverso ad ognuno.
La nostra recitazione dovrebbe servire a sciogliere invece i dubbi grammaticali, le possibili omofonie, le anfibologie sintattiche. Dovrebbe servire ad esplicitare il più possibile “la lettera” del testo.
La recitazione funziona un po’ come gli stili di carattere: più sono elaborati o maiuscoli e più si fatica a leggere, proprio perché la parola è soffocata da orpelli, stucchi e fiorami. Come gli stili di carattere, la nostra lettura deve essere al contrario sobria, elegante, ben proporzionata, con pochi grassetti, pochi corsivi, ma con frequenti a-capo, rientri alla prima riga del paragrafo… in una parola “manuziana”.
4. Registrazione
4.1 Il microfono
La lettura di un audiolibro può richiedere settimane, a volte mesi. Non sprecate il vostro tempo usando un microfono di bassa qualità. I microfoni forniti di serie con computer e tablet non sono sufficienti (in cuffiasi sentiranno fruscii, rumori di fondo, toni piatti…). In commercio si trovano infiniti modelli; scartate ovviamente i modelli di pochi euro, che hanno le medesime caratteristiche di quelli forniti di serie. Volendo semplificare al massimo, un microfono decente (il minimo consigliato per un audiolbro) non può costare meno di 60-70 euro. Un buon microfono costa sopra i 100-120 euro. Se in buone condizioni si può senz’altro acquistare un microfono usato.
4.2 L’ambiente di registrazione
Assicuratevi di registrare in un ambiente silenzioso e con meno rimbombi possibile. Considerate che tende e altri oggetti che rendono le pareti non piatte aiutano ad attutire i rumori ambientali. Inoltre fate in modo di registrare l’intero audiolibri nel medesimo ambiente. La forma e la dimensione della stanza influenzano in modo percettibile il suono.
Infine, leggete in una posizione confortevole, e tenendo le regolazioni del microfono (volumi, ecc.), nonché la sua distanza dalla bocca, sempre costanti. Una variabilità di qualche centimetro dovuta ai normali spostamenti mentre si legge non sono un problema, ma spostamenti superiori ai 15-20 cm possono alterare il risutato finale.
4.3 Il Programma Audacity
Per registrare le letture ci sono molti software di ottima qualità, ma alcuni di questi sono costosi. Se non disponete già di un valido programma, si consiglia il programma open souce Audacity. È gratuito, disponibile su Internet all’indirizzo https://www.audacityteam.org. È anche in italiano, molto facile da usare e versatile.
Si può esportare la registrazione in formato flac (formato senza perdita di informazione).
Per quanto riguarda il volume della registrazione, è meglio registrare a volume medio, in tal modo gli eventuali rumori ambientali sono meno udibili. Per regolare il volume di registrazione: Impostazioni / Pannello di controllo / Suoni e periferiche audio. Non bisogna comunque superare la soglia di distorsione: un metodo molto rozzo ma efficace è guardare l’indicatore del volume, che deve toccare il rosso quando si pronunciano consonanti “esplosive”. Ad esempio, dite “Lipsia” nel microfono, se a “ps” va sul rosso – o appena sotto – il livello va bene. Se il rosso non appare mai, il livello è troppo basso.
Registrate alla frequenza di campionamento di 44100 Hz (percorso: Modifica / Preferenze / Qualità / Frequenza di campionamento predefinita).
Terminata la sessione di lettura, salvate la registrazione della copia di lavoro (copia master) nel formato Audacity (che è molto pesante, ma non si perde nulla). Conservate questi file fino a dopo che avrete apportato le correzioni vostre e del revisore. Dopodiché speditele a Liber Liber. Nota:
I file “.aup” sono solo parte di ciò che serve. Per ogni file “.aup” c’è una cartellina corrispondente (che contiene i file sonori veri e propri). Vanno spediti sia i file “.aup”, sia le cartelline collegate. Per spedire il tutto si possono selezionare tutti i file “.aup” e le cartelline e crearne un archivio “ZIP”.
Terminata la lettura, esportate i file nei formati mp3 e flac con queste impostazioni (percorso: File / Preferenze / preferenze esportazione):
- mp3 a un bitrate di 192 kbps;
- flac qualità 44.1 kHz, 24bit, 192 kbps o superiore.
I file via via registrati verranno raccolti in un’unica cartella. Tramite il programma Mp3Tag (che si scarica gratuitamente da: www.mp3tag.de), o altri analoghi, si possono inserire i metadati relativi ai brani (tutti o singolarmente): nome dell’autore, nome dell’opera, commento, numero progressivo del brano, ecc.
4.4 Nome del file
I nostri file devono essere amministrati e archiviati da Liber Liber, ma sono destinati anche a una più vasta circolazione: per garantire e facilitare tutto questo si sono stabiliti convenzionalmente degli standard. I nomi dei file dovranno rispettare le convenzioni Internet:
- solo caratteri minuscoli;
- non si possono usare spazi, le lettere accentate e i segni di interpunzione, eccetto il trattino “meno” (-) e il trattino basso, underscore (_);
- il nome dei file prima dell’estensione (.flac, .aup, ecc.) non deve superare i 31 caratteri ed è articolato così:
sequenziale_autore_opera.estensione
Ovvero:
Numero progressivo (sempre 3 cifre, da 001 a 999) + cognome dell’autore + Titolo dell’opera + estensione (.mp3, .flac, ecc.)
Entro la lunghezza massima dei 31 caratteri si può variare la lunghezza delle singole componenti (cercando di evitare i troncamenti). È auspicabile che la forma adottata per il cognome dell’autore rimanga costante anche in altre sue opere e così pure il titolo dell’opera nel caso di ulteriori interpretazioni della stessa.
Esempio:
021_boccaccio_decameron.flac
Ovvero:
Numero progressivo 021_ + cognome dell’autore boccaccio_ + Titolo dell’opera decameron_ + estensione .flac (ma può essere ovviamente .mp3 oppure .aup di Audacity per i file master)
Il primo file dovrà contenere tutte le informazioni “di copertina”, relative al testo letto (detto “impressum”, vedi sotto). Gli altri file vanno suddivisi in base all’articolazione dell’opera. Si raccomanda di non usare la numerazione romana (I, II, III, IV, ecc.), perché è troppo variabile nel numero di caratteri utilizzati, inoltre non viene riconosciuta dal computer che di conseguenza non la utilizza per l’ordinamento automatico dei file. Adottare quindi la numerazione araba (001, 002, 003, ecc.), sempre di 3 cifre, anche se l’opera è composta da pochi file e ne basterebbero due o una.
4.5 L’impressum (scheda-copertina del Libro Parlato)
La lettura di un testo è costituita dall’insieme dei file registrati. In testa a tutti dovrebbe figurare un file iniziale, analogo alla copertina o al frontespizio in un libro (frontespizio è la «pagina che reca il nome dell’autore, il titolo e le indicazioni di edizione», in un libro a stampa, solitamente è la pagina 3). Esempio di nome del file:
001_manzoni_i_promessi.flac
Ogni testo letto deve essere accompagnato da una serie di metadati relativi all’edizione utilizzata. Il tono della lettura di questo file sarà il più neutro possibile. Ecco la struttura dell’impressum:
{Titolo del libro} di {Nome dell'autore}. Il testo utilizzato per questa lettura proviene dalla biblioteca di Liber Liber. Edizione elettronica a cura di {Nome dei volontari}, revisione di {Nome dei volontari}; impaginazione di {Nome dei volontari}, pubblicazione di {Nome dei volontari}, lettura di {Nome dei volontari}, {data della lettura}. Audiolibro realizzato per il progetto "Libro parlato", sito Internet: liberliber.it
Ad esempio:
"Il fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello. Il testo utilizzato per questa lettura proviene dalla biblioteca di Liber Liber. Edizione elettronica a cura di Fabio Ciotti, revisione di Marco Calvo e Ugo Santamaria; impaginazione di Franco Perini, pubblicazione di Marco Calvo, lettura di Mauro Leuce, 5 febbraio 2019. Audiolibro realizzato per il progetto "Libro parlato", sito Internet: liberliber.it
Se il Libro Parlato è costituito da più file, ciascun file dovrebbe iniziare con le notizie di orientamento, che fanno capire di quale sezione o capitolo si tratta. Non è necessario ripetere in nome dell’autore e il titolo dell’opera.
All’inizio del file basterà leggere (le parentesi indicano vari livelli di discrezionalità):
{{La Divina Commedia} – Inferno} – Canto ottavo
Dove “Canto ottavo” è necessario, gli altri a discrezione.
4.6 I file di lettura
Le unità registrate (i file) corrisponderanno a un testo finito o a porzioni strutturali di testo: una poesia, un capitolo, a una sezione, ecc. La durata varierà dunque da alcuni secondi per una poesia di Ungaretti a qualche minuto (20-30).
Per consentire un download ottimale e fare in modo che l’audiolibro funzioni con tutti i player, ciascun file non dovrebbe superare i 25 Mb.
4.7 Postura
Durante la lettura aiuta molto una giusta postura che permette al diaframma di lavorare al meglio: in piedi e a testa alta, come se avessimo di fronte il nostro pubblico ideale sul quale alziamo spesso lo sguardo per richiamarne l’attenzione, oppure seduti in posizione ben eretta.
4.8 Brani musicali
Se si vogliono utilizzare brani musicali o rumori ambientali bisogna evitare che interferiscano con la migliore comprensione del testo. Occorre inoltre che siano liberi da diritti o originali.
Gli stacchi musicali si possono inserire nel file di “copertina” e all’inizio di ciascun file. Non viene segnalato l’inizio di una (seconda, terza…) parte del medesimo capitolo. Per segnalare la fine del brano/capitolo/sezione si consiglia di usare uno stacchetto o un brano molto breve, di pochi secondi (un arpeggio, “ding”, o un rumore caratteristico; mai più lungo di 4-5 secondi). Il brano di chiusura dell’opera può essere anche più lungo.
4.9 Gli errori di lettura
È inevitabile che si commettano errori durante la lettura. Conviene ripetere la lettura della frase e continuare, lasciando almeno un secondo di silenzio prima di ripetere. La frase sbagliata verrà eliminata in fase di riascolto. Sospendere la registrazione interromperebbe la concentrazione e l’uniformità di tono di lettura; talvolta anche di “sfondo sonoro”.
4.10 Controllo
Riascoltare il file. Se si incontrano errori (è normale) è meglio correggerli rileggendo il periodo da pausa a pausa, e montando poi la pezza corretta. Con Audacity è molto facile: il programma crea una nuova finestra per ogni file, modificando le dimensioni della finestra da correggere e della finestra con la registrazione delle correzioni si riesce ad avere le due tracce nella metà sopra e nella metà sotto del monitor con precisione al centesimo di secondo; individuato il tracciato della frase da correggere, lo si seleziona e lo si sostituisce con il frammento riletto. Quindi salvare.
Si raccomanda di:
- eliminare i “fiati”, cioè il fruscio che si sente quando si prende aria prima di iniziare, quando sono fastidiosi;
- gli schiocchi delle labbra (anche leggeri);
- le pause troppo lunghe (o troppo brevi) fra una frase e l’altra;
- controllare se ci sono rumori ambientali che disturbano;
- potrebbe essere rimasto inserito un effetto audio particolare applicato a una sequenza determinata, che non deve essere esteso all’intera lettura;
- controllare che livelli di incisione, volumi, regolazioni del microfono, ecc. siano identici in tutto l’audiolibro, eventualmente prendendone nota da qualche parte.
4.11 La revisione
Come è prassi per i file di testo della biblioteca di Liber Liber, anche i file audio del Libro parlato devono essere controllati da un volontario che non abbia partecipato alla realizzazione. Questo perché il cervello umano tende a non “sentire” i propri errori. A lettura ultimata, il lettore manda un messaggio in lista cercando un revisore che riascolti la lettura. È preferibile che il volontario abbia a disposizione l’edizione originale di riferimento, diversamente usa la versione elettronica disponibile nella biblioteca di Liber Liber. Il lettore provvederà a far pervenire i file di lettura al revisore.
Gli errori nella lettura più frequenti sono di varia natura:
- omissioni, ripetizioni, disturbi tecnici…
- pronunce errate, specie quelle che comporterebbero variazioni di significato o malcomprensioni: scórse/scòrse; ésca/èsca;
- punteggiatura non rispettata;
- intonazioni che inducono a errata comprensione del testo;
- discordanze con il testo scritto.
È utile segnalare con precisione luogo e natura dell’errore, indicando la pagina del testo a stampa, il punto temporale (a 12 minuti e 37 secondi dall’inizio, leggendo questa indicazione sulla barra di Audacity), l’errore e la correzione. Esempio:
pag. | tempo | errore | correzione |
107 | 15:06 | se il suo giovinetto | se il suo giovinotto |
108 | 16:10 | non erano fissati sopra un libro | non erano fissi sopra un libro |
117 | 25:42 | pórse al pittore | pòrse al pittore |
132 | 3:35 | La domandiamo a Nina | Lo domandiamo a Nina |
5 Informazioni da allegare
Per aiutare chi curerà le fasi successive della pubblicazione, il volontario del Libro parlato deve allegare un file di testo con i crediti di chi ha contribuito a realizzare il libro parlato (chi legge ed eventuali altri) e le informazioni di base del testo letto, così da associare il Libro parlato al giusto e-book (operazione che può non essere banale se il testo è presente in più edizioni). Più oltre le informazioni in dettaglio. Attenzione: gli audiolibri privi di queste informazioni non potranno essere pubblicati!
Le informazioni di base relative al testo letto sono disponibili nel colophon che accompagna ogni e-book presente nella biblioteca di Liber Liber. Queste informazioni devono essere integrate con le informazioni specifiche relative all’edizione come Libro Parlato. Eccole.
TITOLO DEL LIBRO
AUTORE
NOTE
TRATTO DA (riportare la scheda catalografica dell’edizione cartacea di riferimento)
LETTURA DI (se è una lettura a più voci, specificare il ruolo oltre al nome del lettore. Se lo si desidera si può affiancare il nome del lettore con un sito Internet, oppure con il suo indirizzo email. Nota: in caso di pubblicazione dell’indirizzo e-mail si tenga presente che, essendo una informazione visibile da tutti, c’è il rischio che venga utilizzata per l’invio di spam. Fra i due dati, perciò, si preferisca l’indirizzo del proprio sito o blog)
DATA DELLA LETTURA
EVENTUALI ALTRI CREDITI (musiche, effetti sonori, ecc.)
5.1 Le etichette dei file (tag)
Ogni brano registrato deve essere accompagnato da una serie di dati descrittivi (tag o metadati). Questi dati vengono poi organizzati dal lettore elettronico e sono informazioni che devono sempre viaggiare unite al brano. Per l’inserimento dei tag si raccomanda l’uso del programma Mp3Tag (si scarica gratuitamente da: https://www.mp3tag.de/) o programmi simili. Ci sono varie codifiche, per ragioni di compatibilità noi adottiamo ID3 v2.3, anche se ce ne sono di più recenti, che tuttavia creano problemi con numerosi lettori MP3.
In alternativa si può aprire la scheda apposita dall’interno di Audacity: Progetto/Modifica i tag ID3.
Nota: nel titolo della finestra, sulla fascia blu in alto, compare la dicitura “per l’esportazione in MP3”, ma l’immissione dei dati è valida anche per il formato .flac
In alternativa si possono iserire o modificare i dati col programma WinAmp (www.winamp.com) aprendo «File/ View file info» si accede a un modulo in cui si possono inserire o modificare i dati relativi al brano, compreso il numero progressivo del brano nella Lista di esecuzione (playlist) assegnato al file; alla fine delle modifiche cliccate su update/aggiorna.
Questi dati (chiamati anche tags) sono utili per dare al nostro ascoltatore i parametri fondamentali di riferimento del brano che sta ascoltando. E sono necessari perché vengono letti dai più diversi apparecchi e mostrati sui display informativi. Sono dati che accompagnano sempre il brano audio: compariranno anche nella cartella in cui avrete salvato i file (nella visualizzazione “dettagli”):
Cliccando sulla barra dei titoletti con il tasto destro potete visualizzare o escludere alcuni dati. Se scegliete di visualizzare tutti i dati che avete immesso, avrete un prospetto complessivo dei dati, utile per un controllo di uniformità:
Nell’esempio qui sopra riportato, la prima riga è corretta; nella seconda manca “(1840)” dopo il titolo; nella terza manca il numero progressivo di esecuzione; nella quarta manca l’anno “2007”.
Il nome dell’Autore e il Titolo dell’Opera verranno gestiti dal dispositivo o programma di riproduzione del file:
Non preoccupatevi di come immettere questi dati né prima né durante la registrazione. È un’operazione che si fa alla fine quando i file sono stati revisionati, prima di mandarli a Liber Liber per la pubblicazione.
I metadati da inserire sono:
TITOLO: {Titolo dell’opera: parte di essa}
ARTISTA: {Il nome dell’Autore (nome + cognome)}
ALBUM: {Il titolo dell’opera (data)}
NUMERO DELLA TRACCIA: {la posizione del file nella sequenza di riproduzione (o lista di esecuzione o playlist)}
ANNO: {Anno di realizzazione dell’audiolibro}
GENERE: Speech
COMMENTI: Liber Liber, progetto “Libro parlato”, liberliber.it
5.2 Il file con l’ordine (o lista) di esecuzione (playlist, PL)
È possibile creare un file che memorizza la successione dei brani. Al momento dell’ascolto basterà cliccare su questo file per far partire la riproduzione dei brani nella successione preimpostata. La playlist consente di avere sott’occhio l’intera successione dei brani e scegliere con più facilità quello desiderato:
Potete creare questo file solitamente con lo stesso programma con cui ascoltate il brano: ad esempio con Winamp.
Per creare un fileplaylist raccogliete tutti i brani in una cartella apposita (e poi scegliere: “Play folder…”), la sequenza delle tracce sarà quella che avete stabilito quando avete associato a ciascun file il relativo tag “Numero della traccia”.
Scegliete poi dal menu File il comando “Save playlist”. Per il nome del file usate le regole solite:
Es.: 000_manzoni_i_promes.m3u
Nella finestra che comparirà attribuite un nome al file e salvatelo nella stessa cartella dove avete i file della playlist.
6. Copyright
I libri parlati pubblicati dall’associazione “Liber Liber” vengono distribuiti con una licenza che ne consente l’uso gratuito a titolo personale. Gli altri usi, come la distribuzione a terzi, l’inserimento in cd-rom e collezioni di testi on-line, la vendita, ecc. sono soggetti a diverse tipologie di licenza.
Allo scopo di raccogliere fondi a favore di Liber Liber, gli audiolibri potranno essere offerti in via facoltativa a pagamento. Ovvero, gli audiolibri saranno sempre disponibili a titolo gratuito sul sito di Liber Liber, ma potranno essere disponibili anche a fronte di un piccolo pagamento su altri canali (iTunes e altri store online). Così chi volesse sostenere il progetto avrebbe un metodo facile per effettuare una piccola donazione.
7. Liberatoria
Per motivi legali è necessario da parte del volontario lettore che produce un Libro parlato sottoscrivere una dichiarazione con la quale cede volontariamente, irrevocabilmente e gratuitamente i diritti sulla propria lettura. Rimangono imprescrittibili i diritti di paternità intellettuale sulla propria lettura.
Il facsimile di liberatoria è disponibile sul sito Liber Liber, nella pagina dedicata al progetto Libro parlato.
8. Spedizione dei file
Per la spedizione dei file fare riferimento alle istruzioni presenti nella pagina “Collaborare a Libro parlato“, sezione “Invio di file“.
Ricorda:
- copia su Dropbox i file audio con la lettura, nei tre formati: MP3, FLAC e originali (senza compressione e senza perdita di informazioni);
- avvisa subito nella mailing-list Libro parlato della pubblicazione dei file. Di solito sono molto pesanti e c’è il rischio che saturino la cartella condivisa;
- conserva una copia di tutti i file in caso di problemi con la cartellina condivisa Dropbox;
- allega un documento di testo con i crediti dell’audiolibro e le eventuali note (errori trovari, dubbi vari, ecc.);
- spedisci a Liber Liber la liberatoria in carta, all’indirizzo specificato nel campione di liberatoria.
Un sentito ringraziamento a Vittorio Volpi per aver curato le prime edizioni di questo manuale e all’attrice Livia Castellini per i suggerimenti.