Il breve saggio, composto in occasione del decennale della morte del grande compositore Alfredo Casella, contiene alcuni brevi scritti di due tra i più eclettici e innovativi personaggi della cultura italiana della prima metà del secolo scorso, Barilli e Savinio.

Nella pagina dedicata all’opera (vedere link in basso) è disponibile la sinossi a cura di Paolo Alberti.

Dall’incipit del libro:

L’Italia, dunque, avrebbe il torto di non conoscere abbastanza Alfredo Casella, pianista europeo, il più stonato e il più placido dei nostri compositori, l’apostolo, per così dire, della nota falsa, il più pedagogico dei fumisti e fra tanti futuristi, avveniristi, dadaisti, dinamisti, il più intossicato e più angelico di tutti.
Quando Giuseppe Verdi sul declinare della vita scrisse torniamo all’antico, aveva egli forse veduto con terrore emergere sulla lontana curva evanescente dell’orizzonte il profilo embrionale e fantomatico di Alfredo Casella?
Nato con un anticipo di alcune centinaia di anni, giunto inaspettato in queste nostre provincie trasandate e piene di pigre e succulenti banalità, capitato fra orecchianti crapuloni e ammiratori smargiassi di Gioacchino Rossini e di Gaetano Donizetti, soffocato da un’atmosfera grassa di cotechino, confuso tra gente scamiciata che mandava giù certi bocconi pesanti come ferri da stirare, Alfredo Casella, il nostro valoroso amico, si strinse nei panni con un brivido, si abbottonò in fretta sino al mento come uno spicchio di limone e cercò di passare al largo filando via dissimulato e lieve come un missionario chiamato altrove.

Scarica gratis: Alfredo Casella di Bruno Barilli e Alberto Savinio.