Dall’incipit del libro:
GRANDEMENTE s’ingannano, valoroso ed illustre signor Francesco, tutti coloro per mio giudicio, che credono posseder la Rettorica di Aristotile con intender questo e quell’altro passo difficile, senza curarsi poi di tener intieramente il metodo, con il quale egli, scrivendo, la ridusse a tanta perfezione. Perciocchè non essendo arte per altro alcuna profession di dottrina, che per la via di apprendere, che prima le diede alcun savio di sublime ingegno; quella non ben compresa, quanto maggior numero di precetti avremo nella memoria, tanto più dalla moltitudine ci ritroveremo intricati e confusi. Chi potesse dimandare ad Aristotile medesimo, in che cosa egli maggiormente si compiacesse intorno alla presente facoltà del dire; in nessuna altra, certamente risponderebbe, che in averle dato quel lume e quella guida di procedere, che ancor ella non avea mai potuto ricevere da alcuno de’ suoi passati scrittori.



