Copia in formato immagine del testo è disponibile in book.google.it/, mancante della prima pagina che è stata integrata da altra copia grazie alla cortesia della Biblioteca delle facoltà di Giurisprudenza e Lettere e filosofiadell’Università degli studi di Milano.
Dall’incipit del libro:
All’inizio del 1566 fu eletto Papa, con il nome di Pio V, uno dei più risoluti e intolleranti inquisitori che abbia mai prodotto la Chiesa Cattolica. Si trattava del Cardinale domenicano Antonio Michele Ghislieri, un personaggio da anni ossessionato nemico degli “eretici” e convinto partigiano della linea dura e intransigente da adottarsi nei confronti di qualsiasi dissidente (l’eretico!) sia che fosse all’interno della Chiesa Cattolica sia che l’avesse abbandonata.
Pio V si considerava la suprema ed infallibile espressione di una Istituzione che doveva essere difesa e salvaguardata con ogni mezzo, al di sopra di ogni cosa, persona o ragione.
La politica repressiva e intollerante espressa da questo Papa si sarebbe attuata attraverso la Congregazione della Santa Romana ed Universale Inquisizione, da lui personalmente diretta, nei confronti di qualsiasi dissenziente e senza alcun rispetto umano: Cardinali, Vescovi o Principi e Re, compresi.


