Diego Angeli nacque a Firenze nel 1869. La famiglia, nobile e colta, era originaria di Barga in lucchesia. La madre, Imogene Ulacco-Leroy, era una gentildonna dell’aristocrazia francese, con ascendenze inglesi; il padre Maurizio fu condirettore del “Gazzettino delle Arti del Disegno” (fondato a Firenze nel 1867), insieme con Diego Martelli. Questi fu un grande sostenitore del realismo francese e soprattutto degli artisti legati alla corrente dei Macchiaioli, che ospitò spesso nella sua tenuta a Castiglioncello.
La famiglia Angeli si trasferì a Roma nel 1880. Diego studiò presso i Gesuiti, all’Istituto Massimo, e, dopo aver tentato i corsi di studi di Medicina e di Scienze politiche, si laureò in Lettere con una tesi dal titolo Il quadro eretico di Sandro Botticelli e i poemi di Matteo Palmieri.
Con il padre cominciò a frequentare il Caffè Greco, noto e colto ritrovo di intellettuali e da subito subì il fascino e l’influenza dell’ambiente culturale e cosmopolita della capitale. Il giovane peraltro portava in dote come chiave di accesso a quel mondo l’ambiente assolutamente non provinciale in cui aveva vissuto i primi anni di vita a Firenze, in una famiglia abituata a relazioni di altissimo livello culturale. Dal padre aveva ereditato l’amore per l’arte; dalla madre una profonda conoscenza delle lingue e letterature francese ed inglese.
Angeli uomo del bel mondo.
A Roma in quegli anni dettava mode e opinioni Gabriele D’Annunzio e di questi Angeli venne considerato anche dai contemporanei quasi l’erede naturale, un ‘dannunziano perbene’. Gravitavano nell’Urbe Carducci, De Amicis, Edoardo Scarfoglio, Serao, Ferdinando Martini, Adolfo De Bosis, (padre di Lauro), Oriani, Fogazzaro, Pascarella. Tutti il giovane Angeli conobbe e frequentò e con essi spesso strinse amicizia. Egli era molto apprezzato, oltre che per la sua profonda cultura in campo artistico e letterario, per la nobiltà di modi e per il fascino della sua compagnia. Le cronache mondane romane erano ricche delle sue gesta da cavaliere e delle sue imprese sportive. Con Cesare Pascarella, poeta ed appassionato podista, dopo varie passeggiate di allenamento, a mezzanotte del 15 giugno 1895 partì a piedi dal Caffè Greco per un viaggio di 28 giorni fino a Venezia, con l’idea di rifare al contrario il percorso fatto nel 1848 da una legione di Pio IX per combattere gli austriaci a Cornuda. Angeli si fermò esausto a Bologna. Frequentatore assiduo di salotti, lui stesso ne tenne uno con la moglie Vera – Vera Feodorovna o forse Hinn, con la quale risulterebbe essersi sposato nel 1895 – nelle case di Via Gregoria e di Via Margutta.
Angeli cronista mondano ma non solo.
Ben presto Angeli divenne un nome di punta del giornalismo italiano. Collaborò, già a partire dai 18 anni, con numerose riviste usando a volte pseudonimi. Tra queste “Capitan Fracassa” (giornale satirico e letterario; qui Angeli nel 1887 pubblicò una piccola ode al Tevere, notata e apprezzata da Carducci), “Don Chisciotte” (foglio democratico vicino ai liberali; qui Angeli firmava le cronache mondane come Diego de Miranda), “L’Illustrazione Italiana”, “Il Regno” (settimanale fondato dallo scrittore e politico Enrico Corradini), “Il Marzocco” (rivista letteraria settimanale), “Il Messaggero” (quotidiano nazionale con sede a Roma, dove spesso Angeli si firmò come Dieli), “La Stampa” ed altre. Dal 1895 fu cronista mondano e poi caporedattore de “Il Convito”, rivista letteraria fondata da Adolfo De Bosis, Gabriele D’Annunzio e dal critico d’arte Angelo Conti. Molti degli articoli di Angeli raccontavano il milieu mondano in cui era immerso, descrivendone anche con gradevole ironia i vezzi e le eleganze in tutte le possibili occasioni: gli incontri d’arte, le cacce, i matrimoni, le serate, il teatro, la moda, … Nello scritto di Silvestri citato qui nelle Fonti è presente la lista infinita degli argomenti degli articoli di Angeli.
Nel “Giornale d’Italia” dal 1901 al 1926, come corrispondente dalla Francia, tenne la rubrica «Lettere da Parigi». Quando scoppiò la guerra, pur non essendo stato inviato come corrispondente di guerra, da volontario, accompagnato dalla giovane figlia Sibilla crocerossina, si recò al fronte e si assunse l’incarico di inviare reportage quasi istantanei sulla situazione del fronte francese che contribuirono a far propendere l’opinione pubblica italiana a favore di un intervento in guerra a fianco della Triplice Intesa. Queste lettere ‘dal fronte’, dal settembre 1914 al luglio 1915, costituirono due raccolte (1915) con i titoli La Francia in guerra e A Parigi durante la guerra , e tre lettere, marzo e novembre 1914, furono riunite sotto il titolo Reims e il suo martirio (1915).
Angeli poeta e romanziere.
Dopo una prima raccolta dal titolo Le Alessandrine (1894) che Angeli bruciò al tramonto in vista del laghetto di Villa Borghese, pubblicò due raccolte di poesie di non grande successo: La città della vita (1896) e L’oratorio d’amore (1904).
Fu tuttavia un brillante romanziere, dotato di un convincente stile espressivo: pubblicò L’inarrivabile (1891, l’edizione andò esaurita in breve tempo); Liliana Vanni (1900, romanzo quasi autobiografico); Il confessionale (1910, raccolta di novelle); tra il 1906 e il 1915 compose una trilogia spesso definita di gusto dannunziano (L’orda d’oro, Centocelle e Il crepuscolo degli dei) ma nella quale peraltro l’autore si discosta dai canoni dannunziani con l’esprimere una condanna, assente ne Il piacere di D’Annunzio, per la decadenza di una società di cui predice il tramonto nel sorgere di una nuova Italia.
Angeli storico e critico d’arte.
Si possono annoverare nella produzione di Angeli parecchi saggi di altissimo interesse dedicati a Roma, ai suoi aspetti artistici, storici e di mondanità: Roma sentimentale (1900, il testo, un piccolo gioiello sui luoghi più romantici di Roma dedicato alla figlia Sibilla, nata nel 1899, è corredato da un apparato di immagini – fotografie riprodotte su incisioni – e si può forse considerare il primo fototesto italiano); Le chiese di Roma : guida storica e artistica delle basiliche, chiese e oratorii della città di Roma (edito nel 1902, con ristampa nel 1955); un pregevole testo su Mino da Fiesole (1904); S. Ignazio da Loyola nella vita e nell’arte (1911, saggio storico-artistico nel solco della rivalutazione del barocco romano da parte dell’autore); Roma (2 volumi, 1912, sui monumenti romani); Cronache del Caffè Greco (1930, storia del famoso ritrovo dalla fondazione nel 1760); Storia romana di trent’anni, 1770-1800 (1931); Roma romantica (1935); Roma dalle origini all’età moderna (4 volumi, 1935); I Bonaparte a Roma (1938, pubblicato postumo a cura della figlia Sibilla Angeli Bartolini).
Per inquadrare l’interesse di Angeli per la storia e critica d’arte, oltre ad un portato famigliare, è necessario citare che negli anni tra il 1880 e il 1910 nel contesto internazionale vi fu una riscoperta della civiltà di Bisanzio e il concetto di “Roma bizantina” era presto divenuto familiare nella cerchia intellettuale anche se limitato all’inizio allo studio delle fonti documentarie. Nel 1900 però vi furono importanti ritrovamenti archeologici, come i resti delle antiche basiliche di San Saba sull’Aventino e di Santa Maria Antiqua al Foro Romano, che misero in discussione gli studi precedenti. Il vivace dibattito critico che ne nacque, su una scoperta che restituiva alla città una cultura artistica multietnica e multilinguistica, investì in toto il mondo intellettuale. E ‘bizantino’ divenne un modo per definire uno spiccato estetismo che permeava la città.
Inoltre, nel 1917 si recò in Piccardia e vi rimase alcuni mesi come ufficiale di S. M. Britannica. Da questa ultima esperienza militare nacque il libro La spada e l’aratro : con gli inglesi in Piccardia (1917). Un discorso a parte merita l’opera La repubblica stellata (1918), un notevole saggio sugli U. S. A. scritto per far conoscere la potenza atlantica a tutti coloro che si erano dimostrati scettici sui reali motivi dell’entrata in guerra dei statunitensi nel 1917.
Pubblicò anche alcuni racconti per ragazzi. Tra questi La bella addormentata nel bosco. Novella per bambini (1901), L’impietrito con disegni di Duilio Cambellotti (1906) e Stretta la foglia… : novelle per i bambini (1911) e altri raccolti in antologie varie.
Angeli traduttore.
Angeli, molto versato nelle lingue e letterature straniere, mise a frutto la sua capacità con interessanti traduzioni dal francese e dall’inglese di autori tra i quali Bataille, Verlaine, Banville, Marlowe, Keats, Kipling, Dickens. Curò anche una versione delle quartine di ‘Omar Khayyām dal testo inglese di Edward Fitzgerald (1910). Tra tutte le sue versioni spicca però la traduzione integrale, tra il 1911 e il 1934, dell’opera di Shakespeare che completò con la biografia La vita di Guglielmo Shakespeare (1934). La poderosa opera fu stampata in 40 volumi per i tipi di Treves. Ė assai interessante la genesi di questa traduzione, a partire dalla passione di Angeli fin da bambino per Titania, la regina delle fate nel Sogno di una notte di mezza estate, e dall’invito di Edoardo Boutet, fondatore e direttore della Compagnia stabile del Teatro Argentina in Roma, a fornirgli un testo in italiano del Coriolano. Tutta la storia si può leggere nell’articolo di Giulio R. Ansaldi citato nelle Fonti.
Angeli e i Bonaparte.
Nella maturità studiò per interesse e con particolare approfondimento la figura di Napoleone. Il conte Giuseppe Primoli, figlio del conte Pietro e della principessa Carlotta Bonaparte, figura di spicco della nobiltà e dell’ambiente culturale parigino e romano ed amico di Angeli, morì a Roma nel 1927 e lasciò in legato all’amministrazione cittadina il piano terra del suo elegante Palazzo affacciato sul Tevere, ricco di una preziosa collezione di oggetti e di cimeli napoleonici, con la clausola che venisse aperto al pubblico come museo. Il conte desiderava che questo fosse un “monumento alla grandezza della […] stirpe imperiale”. Angeli era stato scelto dal conte per aiutarlo in una prima sistemazione del museo e poi succedergli; era dunque lui la persona più adatta a gestire questo passaggio di proprietà: nominato come direttore della Fondazione Primoli, fu incaricato dall’amministrazione comunale di curare l’allestimento e il percorso di visita del futuro Museo Napoleonico – facendo anche realizzare appositamente arredi in stile – di redigere il catalogo degli oggetti pervenuti in donazione e infine di dirigere il Museo aprendolo al pubblico. Il compito fu assolto con sentito impegno da Angeli fino alla morte avvenuta a Roma nel 1937, nonno da appena un anno di Flaminia Bartolini. A Palazzo Primoli è presente un busto (1939) dello scultore Carmine Tripodi che raffigura Diego Angeli.
Angeli pittore.
Infine, per completare il quadro di questa interessante e poliedrica personalità, segnaliamo che tra il 1885 ed il 1936, Diego Angeli dipinse en plein air 76 pregevoli piccole vedute ad olio su materiali vari, in formato da cartolina, che ritraggono quasi tutte la città di Roma, città da lui molto amata, solo alcune la campagna sabina, Firenze e Parigi. Molto probabilmente l’autore aveva pensato questo piccole immagini per una dimensione intima: le opere non furono mai esposte. Angeli era allievo spirituale di Nino Costa, esponente notevole della pittura romana dell’’800 e seguace del movimento dei Macchiaioli. Angeli fece parte dell’associazione In arte libertas, fondata nel 1886 da Costa e da Giulio Aristide Sartorio, che riuniva artisti sensibili ai valori sociali e documentari dell’arte ed anticipava alcune avanguardie del Novecento. Le piccole opere, scorci inconsueti della città e della campagna vicina, ‘appunti in forma pittorica’, furono acquisite nel 1991-1992 dal Comune di Roma ed oggi sono conservate nel Museo di Roma in Trastevere.
Il modo migliore, dopo gli scritti di D’Annunzio, per conoscere l’atmosfera di Roma a cavallo tra ‘800 e ‘900, è leggere le opere di Angeli. Queste sono una purissima testimonianza di
«una Roma che – bizantina, decadente, floreale […] – chiudeva da neonata capitale, alle soglie della Grande guerra, quella stagione aristocratica belle époque così sovente impressa nei suoi motivi e nei toni dannunziani e preraffaelliti.» (R. D’Anna, Diego Angeli narratore, 1998, Introduzione)
Da tutte le fonti qui sotto elencate e consultate si deduce che una bibliografia completa di tutti scritti di Diego Angeli non sia stata ancora compilata.
Fonti:
- G.R. Ansaldi, Ricordo di Diego Angeli, in «La Nuova Antologia», 1938, pp. 191-196.
http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/visore/#/main/viewer?idMetadato=9837061&type=bncr - Danilo Veneruso, ANGELI, Diego, in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 3 (1961)
https://www.treccani.it/enciclopedia/diego-angeli_%28Dizionario-Biografico%29/ - R. Silvestri, Cultura e mondanità nella Roma umbertina : Diego Angeli, in «Critica letteraria», anno 24 (1996) n. 93, pp. 213-239. Il breve saggio esprime perfettamente l’atmosfera della terza Roma nella quale si trovò a vivere Angeli. Il saggio è arricchito da un’amplissima bibliografia degli articoli di Angeli, tratta dalle principali testate con le quali egli collaborò, divisa per categorie.
https://www.criticaletteraria.net/fascicoli/anno-xxiv-1996-fasc-iv-n-93/ - Riccardo D’Anna, Diego Angeli narratore : in margine a Roma preraffaellita, Roma, 1998. Il volume, pubblicato con il contributo del CNR, oltre ad una interessante Introduzione, contiene ampi commenti sui romanzi di Angeli ed un ricco apparato di note.
- G. Oliva, «Cuore bizantino». Società e moda in Diego Angeli, in “Siculorum gymnasium”, Catania, 2002 (ora in G. Oliva, Centri e periferie: particolari di geo-storia letteraria, Venezia, 2006, pp. 109-116)
- Lena-Maria Perfettini, Il Museo Napoleonico di Roma, tra eredità del fondatore e modernizzazione, in “Bollettino dei Musei Comunali di Roma”, 2014, XXVIII, pp. 163-168. Il testo ripercorre con cura la genesi e tutta la storia del Museo, prima Primoli e poi Napoleonico.
https://hal.science/hal-03026189/document - Incontro sul tema Novant’anni dopo. La nascita del Museo Napoleonico, a cura di Fabio Benedettucci e Marco Pupillo. Museo Napoleonico, novembre 2017
https://www.museonapoleonico.it/it/didattica/incontro-sul-tema-novantanni-dopo-la-nascita-del-museo-napoleonico - Taccuini romani : i dipinti di Diego Angeli della collezione del Museo di Roma in Trastevere, a cura di Silvana Bonfili. Roma, 2019. Il volume contiene la riproduzione di tutti i dipinti di Angeli, e, oltre ad interessanti saggi su Angeli pittore e critico-storico dell’arte, sono presenti una Bibliografia degli scritti di e su di lui e un Regesto bibliografico dei suoi scritti sull’arte.
- Andrea Cortellessa, Come comincia la storia (in Italia) : Roma sentimentale di Diego Angeli, 1900, Versants 68:2, fascicolo italiano, 2021, pp. 29-44. L’articolo cita il testo di Angeli come “episodio in apparenza minore, ma curioso” nell’ambito della ricca e complessa vicenda intorno a Bruges-la-Morte, atto di nascita dell’iconotesto fotografico europeo pubblicato dal poeta simbolista belga Georges Rodenbach nel 1892”.
https://bop.unibe.ch/versants/article/view/8171/11160 - https://museodiromaintrastevere.it/it/infopage/i-dipinti-di-diego-angeli
- https://it.wikipedia.org/wiki/Diego_Angeli
Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- A Parigi durante la guerra
Nuove lettere parigine (gennaio a luglio 1915)
Il volume raccoglie la seconda serie di “Lettere Parigine” (gennaio-luglio 1915), che il giornalista e interventista Angeli scrisse come corrispondente per il “Giornale d'Italia”. La prima serie ha il titolo La Francia in guerra (settembre-dicembre 1914). - Centocelle
Romanzo
Angeli in questo romanzo, secondo della trilogia dopo L’orda d’oro, ambientato tra ‘800 e ‘900, racconta di un Agro romano, un tempo scenario di cacce alla volpe, oggi del tutto scomparso e antropizzato e di una Roma che va trasformandosi nel passaggio dal governo del Papa Re a quello dei Savoia. - Il crepuscolo degli dei
Romanzo
Con quest’opera si chiude la cosiddetta trilogia ‘dannunziana’ di Angeli. La drammatica vicenda degli ultimi rappresentanti di una delle famiglie più in vista dell’Italia postunitaria si svolge nei primissimi anni del ‘900 tra Venezia e Roma. L’epilogo vedrà le truppe italiane pronte a partire per la guerra italo-turca (1911-1912). - La Francia in guerra
Lettere parigine
Il volume raccoglie le “Lettere Parigine” che Angeli, corrispondente da Parigi del “Giornale d'Italia”, scrisse tra settembre e dicembre del 1914. Una seconda serie di “Lettere parigine” verrà pubblicato più tardi col titolo A Parigi durante la guerra (gennaio-luglio 1915). - L’orda d’oro
Romanzo
Protagonista indiscussa di questo romanzo è Roma. Ogni azione dei suoi personaggi, ogni intermezzo tra un movimento e l’altro, la fugace storia d’amore che percorre dall’inizio alla fine tutto lo scritto è un pretesto per descrivere delle bellezze della città eterna. - Reims e il suo martirio
Tre lettere
Il breve saggio contiene immagini della straordinaria Cattedrale di Reims bombardata dai tedeschi nel settembre 1914 e tre lettere dirette al “Giornale d'Italia” nelle quali Angeli racconta il gravissimo evento bellico.