Dall’incipit del libro:
Tra le false opinioni delle quali s’imbevono coloro che si danno unicamente alle lettere, non tiene l’ultimo luogo quella che le sole nazioni, i cui fatti porti il pregio di studiare, sieno i Greci e i Romani. Talché la più gran parte de’ letterati non degnano gettare nemmeno un guardo a que’ popoli, che piacque loro di chiamar barbari, perché non sortirono un Tucidide o un Livio per istorici. Non così pensano coloro che, non contenti a viaggiare con la scorta di pochi scrittori nel mondo degli Antichi, sanno scorrere con la mente tutto il globo, e veggono che da quelle nazioni che i dotti dispregiano il più, si possono trarre insegnamenti per la vita civile ed esempi utilissimi; quasi a quel modo che le materie più nobili che servono agli usi dell’uomo, ne vengono la più parte forniti da quel genere di animali creduti comunemente i più vili.


