Un giovane compositore, Mario, vuole tentare l’avventura parigina sedotto da cattivi consiglieri. Porta con sé la fidanzata Isa, ma le seduzioni si riveleranno inganni e il successo può arrivare solo con un sacrificio estremo che è quello che Isa quasi si accinge a compiere. Ma dopo la burrasca i due ritrovano la semplicità del loro amore e si accingono ad affrontare la vita con meno sogni e più realismo.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Una stanza che s’apre con una grande finestra nel fondo su di un terrazzo tutto verde e tutto fiori.
Laggiù – quando la finestra s’aprirà – i tetti, i comignoli, i campanili della città provinciale, arrossati dal tramonto.
All’inizio dell’atto le imposte sono semiaperte, i vetri spalancati.
A sinistra è una porta in comunicazione col piccolo appartamento.
A destra la porta d’ingresso.
Pochi mobili vecchi, ma disposti con gustosa semplicità.
A sinistra, verso il centro della scena, è un tavolo sul quale sono sparsi alcuni giornali di moda.
Quando si schiude il velario, Isa sta provando un abitino da sera succinto e scollato, molto scollato, fra un disordine di vesti sparse e ammucchiate alla rinfusa sulle sedie e sul divano. Rosa, la sarta, le è d’attorno a puntar spilli, a segnare le modificazioni che via via Isa le verrà suggerendo mentre si esamina, con un piccolo specchio a mano, contro uno specchio grande che è appeso alla parete di sinistra. Zia Concetta s’aggira lentamente per la stanza, tutta chiusa in una sua preoccupazione che le impedisce persino il controllo dei suoi movimenti.

