Iacopo Alighieri, terzo figlio di Dante, nacque a Firenze alla fine sec. XIII (forse 1289).

Fu con i fratelli maggiori Giovanni e Pietro condannato nel 1315 all’esilio e andò anche a Ravenna, dove probabilmente visse col padre. Morto Dante, egli nel 1322 inviò una Divisione del poema, in terza rima, a Guido da Polenta; ciò testimonia la presenza ravennate di Iacopo e la sua attività poetica.

Nel 1325 revocato il bando, potè rientrare in Firenze; l’anno seguente ricevette gli ordini minori, che gli diedero la possibilità di ottenere un canonicato a Verona. A Firenze cercò di sistemare la situazione economica familiare, ma non vi riuscì: solo nel 1343 riuscì a ottenere i beni paterni confiscati. Morì forse nella celebre peste del 1348.

Il Capitolo (o Divisione) sulla Commedia è molto sintetico ed espone la materia del poema, abbozzando un’interpretazione allegorica (dietro a lui, altri scriveranno ternari sulla Divina Commedia, come Bosone da Gubbio, Mino d’Arezzo, Guido da Pisa e lo stesso Boccaccio).

Sempre al 1322 pare risalgano le chiose all’Inferno, che cercano di interpretare il «vero» senso dell’opera; ma l’allegorismo del chiosatore supera quello del poeta: la Commedia è, per Iacopo Alighieri, solo allegoria, secondo gli schemi tradizionali della poetica medievale.

Proprio seguendo questo suo interesse, egli compose il Dottrinale, poemetto arcaizzante nella forma e nella struttura (formato da 60 capitoli in sestine di settenari a rima baciata), e persino nel tono allegorico-didattico. Il contenuto dell’opera è enciclopedico; dell’esperienza poetica paterna nulla filtra in Iacopo, che dell’opera di Dante non fu sensibile imitatore, ma solo divulgatore e commentatore.

Fonti:

  • N. Zingarelli: I figli di Dante, in Lectura Dantis, Firenze, 1923.
  • P. Ginori Conti: Vita e opere di Pietro di Dante Alighieri, Firenze 1939.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

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autore:
Jacopo Alighieri
ordinamento:
Alighieri, Jacopo
elenco:
A