Jean d’Agraives fu lo pseudonimo di Frédéric Causse, scrittore e traduttore di origine bretone che visse a Parigi, nato nel 1892 e morto nel 1951. Per i suoi romanzi, e per le traduzioni, impiegò diversi pseudonimi, quali Fred Maël, Fred Causse-Maël, Midship, Jacques et Jean d’Agrève, Jean d’Agrèves; Jean d’Agraives fu comunque il più utilizzato.
Il padre, Charles Causse, fu anche egli autore di libri per i ragazzi insieme con Charles Vincent; i due pubblicarono con lo pseudonimo di Pierre Maël. Il primo libro scritto dal figlio, L’île qui parle (1916), fu pubblicato con lo pseudonimo Fred Maël, quindi altri libri seguirono firmati con lo pseudonimo Fred Causse-Maël. A causa di dissapori con gli eredi di Charles Vincent, fu costretto a cambiare pseudonimo e infine scelse Jean d’Agraives.
Molti suoi romanzi per la goventù comparvero nella serie Bibliothèque Verte dell’editore Hachette; scrisse anche romanzi ispirati da celebri pellicole cinematografiche, e sue traduzioni dall’inglese comparvero con gli pseudonimi Midship e Charles Bourhis.
Dopo l’occupazione della Francia da parte delle truppe tedesche, collaborò fino al 1941 con Radio Paris, per poi dedicarsi alla letteratura di avventura per adulti.
I suoi temi preferiti comprendono le avventure sul mare e in generale esaltano le virtù dei Francesi e dello Stato Francese, considerato anche come potenza militare e coloniale; altre opere sono invece ambientate nell’epopea napoleonica. L’eroe dell’opera di d’Agraives è spesso bretone, e di mestiere marinaio, oppure ufficiale dell’esercito, e rappresenta un modello di virtù e di abnegazione. Tra i suoi rivali, venuti dall’estero, possiamo trovare tedeschi o asiatici (il “pericolo giallo” era all’epoca abbastanza presente nella letteratura popolare, si veda ad esempio il ciclo di Fu Manchu di Sax Rohmer).
La letteratura per ragazzi tra le due guerre, di cui d’Agraives fu interprete, sembra voler preparare i giovani a diventare fedeli ed eroici servitori dello Stato; osserviamo incidentalmente che questo fenomeno non accadde solo in Francia. Se da un lato infatti la nazione francese viene esaltata, dall’altro i pericoli esterni la minacciano: ad un passato eroico, si contrappongono le minacce presenti, narrate anche in chiave di spionaggio, e quelle futuribili (fino ad arrivare ad opere di proto-fantascienza).
Nel luglio del 1945 d’Agraives fu condannato a 8 mesi di prigione per collaborazionismo; la pena fu però sospesa perché aveva anche protetto dei membri della resistenza.
Le sue opere ottennero grande successo, alcune arrivando a vendere 180.000 copie in diverse riedizioni, fino alla sua morte (1951).
Citiamo alcuni tra i suoi romanzi, non sempre tradotti in italiano:
Le Maître du Simoun (1925), Le Petit Robinson (1925), L’Aviateur de Bonaparte (1926), Le Sorcier de la Mer (1927) la cui edizione italiana del 1935 è presente anche su Liber Liber, Le Rayon Swastika (1929), La Frégate de l’Empereur (1930), La Gloire sous les Voiles (1933), Le Loup des Neiges (1941), Le Collier berbère (1948), La Chanson du Silence (1951).
Fonti:
- Le roman d’aventures, http://mletourneux.free.fr/
- Wikipedia, https://fr.wikipedia.org/wiki/Jean_d’Agraives
Note biografiche a cura di Gabriella Dodero
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Lo stregone del mare
Romanzo
Il romanzo proto-fantascientifico, destinato in origine ad adolescenti, riprende i temi cari a Verne: le scoperte scientifiche e le nuove tecnologie, l’orgoglio nazionale francese, il mistero degli abissi, … Qui però è presente anche una casta storia d’amore e la vivacità di un villaggio di pescatori bretoni.