La presente versione corrisponde alla prima edizione impressa sul manoscritto inedito del 1525.
Dall’incipit del libro:
ISTRIONE DEL PROLOGO Io avevo imparato un certo proemio, diceria, sermone, filostoccola, intemerata o prologo che se sia, e ve’l volevo recitare per amor de un mio amico, ma ognun mi vuole in pasticci. Ma se voi siate savi: Plaudite et valete!
ISTRIONE DELL’ARGOMENTO Come Plaudite et valete ? Donque io ho durato tanta fatica a comporre questo argumento, serviziale, cristioro o quel che diavol si chiami, et ora vuoi ch’io lo getti via? Per mia fe’, che tu hai magior torto che ‘l campanile de Pisa e che la superchiaria.
ISTR. PROL. Sta molto ben, poich’io ho ‘l torto. Oh, corpo di me, part’egli onesto ch’a petizione d’una comedia io abbi ad esser crucifisso?


