Sherwood Anderson, nacque a Camden, piccolo centro agricolo in Ohio, il 13 settembre 1876. Ebbe certamente un’infanzia travagliata: la famiglia era numerosa, Sherwood era il terzo di sette figli l’ultimo dei quali, Fern, morì nell’infanzia. I genitori erano Irwin e Emma Jane Smith. La nonna materna, Margaret Austryera, era originaria della Germania.
I genitori, attanagliati da continui problemi finanziari a causa dei fallimenti delle iniziative professionali del padre, non dedicavano troppo tempo ai figli. Irwin Anderson fu dapprima produttore e commerciante di filati per poi riconvertire le sue attività in una fabbrica di macchine agricole.
Quando Sherwood aveva 8 anni la famiglia si trasferì a Clyde – ultimo di numerosi spostamenti di residenza – e a 14 anni lasciò la scuola e iniziò a lavorare per aiutare la famiglia. Il padre aveva preso a bere pesantemente e nel 1895 morì la madre. Sherwood si trasferì quindi a Chicago dove iniziò a lavorare come magazziniere, attività che mantenne fino al 1898 quando, in occasione della guerra tra Stati Uniti e Spagna, si arruolò nell’esercito. Ma quando terminò l’addestramento e fu inviato a Cuba la guerra era ormai praticamente finita.
Decise quindi di riprendere gli studi nel 1899 iscrivendosi alla Wittemberg Academy di Springfield; conseguito il diploma nel 1900 tornò a Chicago in quanto un amico gli aveva offerto occupazione in qualità di copywriter e produttore pubblicitario.
Mantenne questa attività per i successivi cinque anni, collaborando anche con riviste di agricoltura e addentrandosi nel settore editoriale come giornalista. Molti anni dopo mise a frutto questa sua esperienza arrivando a dirigere contemporaneamente e nella stessa cittadina, Marion nella Virginia, e con nomi falsi sia un settimanale repubblicano che uno democratico, lo «Smith County News» e il «Marion Democrat».
Nel maggio del 1904 si sposò con Cornelia Lane. Nel 1906 si trasferì a Cleveland divenendo direttore di uno stabilimento che vendeva per corrispondenza, la United Factories Company. Forte di questa esperienza impiantò lui stesso uno stabilimento di vernici che vendeva per corrispondenza a Elyria in Ohio.
È in questi anni che comincia a scrivere. Dopo due tentativi con romanzi che però non arrivarono alla pubblicazione (uno di questi inediti si sarebbe intitolato Talbot Whittingham e solo nel 1969 sarebbe apparso nella tesi di laurea di Gerald Nemanic che ne preparò una versione annotata seguita dal suo saggio critico), scrisse Windy McPherson’s Son e Marching Men che vennero pubblicati rispettivamente nel 1916 e 1917 grazie all’interessamento di Floyd Dell e Theodore Dreiser.
Nel 1912 abbandonò la famiglia – aveva avuto tre figli da Cornelia Lane – e la “Anderson Manufacturing Company”. Dopo un breve periodo in ospedale per disturbi nervosi, tornò a Chicago dopo essersi definitivamente separato dalla moglie. Tra il 1913 e il 1915 si unì al gruppo conosciuto col nome di “Chicago Renaissance” del quale facevano parte oltre ai già ricordati Theodore Dreiser e Floyd Dell, anche Carl Sandburg e Ben Hetch. Nel 1918 pubblicò un libro di poesie, Mid-America Chants. In questi anni scrisse i racconti che entreranno a far parte di Winesburg, Ohio che venne poi pubblicato nel 1919; descrizione a volte cruda della vita nel Middle West.
È questo il suo libro chiave, autentica riscoperta dell’ambiente provinciale, riscattato dall’ipoteca della letteratura locale cosiddetta “di colore” e scrutato con occhio spesso impietoso in molte sue implicazioni anche oscure e torbide, che tra l’altro rivelano un considerevole influsso freudiano e junghiano. Per qualche tempo a New Orleans, nel primo dopoguerra, ebbe parte importante nella rivistina di avanguardia «The Double Dealer», e incoraggiò il giovane Faulkner aiutandolo a pubblicare il suo primo libro.
Nel 1920 esce Poor White e nel 1921 The Triumph of the Egg; con il primo perfezionò il ritratto dell’ambiente provinciale, tanto da potersi dire che la vera protagonista del libro è la città stessa. Con il secondo si può dire che si abbia la ripresa dell’attività di novelliere proseguita poi nel 1923 con Horses and Men. È questo il periodo più prolifico dell’attività letteraria di Anderson che, grazie anche all’incoraggiamento e all’aiuto economico del critico Paul Rosenfeld, si recò in Europa e a Parigi conobbe Gertrude Stein, James Joyce, Sylvia Beach e Ford Madox Ford.
Nel 1922 era stata la volta del romanzo Many Marriages, ancora una volta appesantito dall’ipoteca psicanalitica, ma in grado di offrire una trattazione del tema del conformismo dei rapporti coniugali come causa di un desiderio di fuga che assume aspetto ovviamente simbolico. Sono anni intensi: nel 1924 ottenne il divorzio dalla seconda moglie Tennessee Mitchell e subito dopo si sposò con Elizabeth Prall. Nello stesso anno fu pubblicato A Storyteller Tale e l’anno successivo Dark Laughter che ebbe grande successo, l’unico grande successo durante la vita dell’autore.
Il libro rispecchia l’esperienza di Anderson dei suoi soggiorni a New Orleans e l’influenza di Gertrude Stein risulta tematicamente e stilisticamente rilevante. Con i proventi di questo suo lavoro poté acquistare una fattoria in Virginia. Dopo quell’anno Anderson, pur seguitando a pubblicare numerose opere narrative e saggistiche, non produsse più nulla realmente di rilievo, eccettuando forse gli appunti autobiografici Sherwood Anderson’s Notebook del 1926.
Nel 1927 pubblicò un libro di poemetti in prosa, A new Testament, che raduna scritti anche di anni precedenti. Fece ancora viaggi in Europa e nel 1929 divorziò anche dalla terza moglie. Il quarto matrimonio sarà nel 1933 con Eleanor Copenhaver. Negli anni 1930 e 1931 si espresse a favore degli scioperi a Danville e sembrò appoggiare il movimento proletario. Firmò insieme a Dos Passos, Dreiser e al critico Edmund Wilson un manifesto nel quale si chiede la “dittatura temporanea del proletariato”.
Nonostante questo pare che gli ultimi anni della sua vita siano stati caratterizzati dal ricevere incarichi ufficiosi dal governo statunitense. Durante una crociera nel Sudamerica probabilmente finalizzata anche a questa attività, morì a Colon, Panamà, l’8 marzo 1941 a causa di un attacco di peritonite. Altre sue opere sono, nel 1931 Perhaps Woman, nel 1932 Beyon Desire, nel 1933 Death in the Wood and Other Stories. Del 1935 è la raccolta di saggi Puzzled America, che hanno come tema centrale i postumi della crisi del 1929. Nel 1936 l’ultimo suo romanzo Kit Brandon.
Postumo fu pubblicato Memoirs (Memorie, 1942). Un’interessante scelta dell’epistolario di Anderson è apparsa anch’essa postuma nel 1953 a cura di H. M. Jones, mentre nel 1972, a cura di R. L. White, è stata pubblicata la sua corrispondenza con la Stein.
Fonti:
- F. Hoffman, Freudianism and the Literary Mind, Baton Rouge 1957.
- W. D. Taylor, Sherwood Anderson, New York 1977.
- F. Binni, Sherwood Anderson in «Studi Americani» n. 14, 1968.
- E.P. Sheehy & K.A. Lohf, Sherwood Anderson. A Bibliography. Los Gatos, California 1960.
- J. Schevill, Sherwood Anderson. His Life and Work. The University of Denver Press, 1951.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Riso nero
Riso nero (Dark Laughter) è stato il romanzo di maggior successo durante la vita di Anderson. Il libro rispecchia l’esperienza di vita dell'autore nei suoi soggiorni a New Orleans e l’influenza di Gertrude Stein risulta tematicamente e stilisticamente rilevante. Ma insieme a William Faulkner, Sherwood Anderson è lo scrittore - e Riso nero nè la dimostrazione evidente - che più direttamente segue il percorso della tradizione letteraria americana indicata da Mark Twain con il suo Huckleberry Finn.