Tomaso Giovanni (Zuane) Albinoni (Venezia, 8 giugno 1671 – Venezia, 17 gennaio 1751) è stato un compositore e violinista italiano, appartenente alla stagione musicale del barocco.
Nacque da una ricca famiglia veneziana di mercanti di carta originaria di Castione della Presolana. Albinoni amava definirsi Musico di violino, dilettante Veneto.
Studiò violino e canto, e già in età precoce divenne un bravo cantante e soprattutto un valente violinista. Probabilmente ebbe come maestro Giovanni Legrenzi. Diversamente da autori del suo tempo, Albinoni coltivò l’arte della composizione musicale soltanto per diletto e non per esigenze di affermazione professionale, mantenendosi quasi sempre su atteggiamenti di forte indipendenza personale, e si rifiutava costantemente di avere mecenati al suo seguito.
Visse sempre a Venezia anche se viaggiò molto; si ricordano almeno due suoi viaggi a Firenze nel 1703 e nel 1722.
Compose la sua prima opera Zenobia regina de Palmireni nel 1694 su libretto di Antonio Marchi, anno in cui uscì anche la sua prima raccolta di musica strumentale: le 12 Sonate a tre, Op.1. Da allora divise equalmente la sua attività tra le composizioni per canto (melodrammi, serenate e cantate) e per strumenti (sonate e concerti).
Sposò una cantante d’opera, Margherita Raimondi, nel 1705, e fu anche grazie a lei che cantò a Monaco, nel 1722. Massimiliano Emanuele II, Elettore di Baviera, cui Albinoni dedicò dodici concerti, lo invitò a Monaco per dirigere l’opera durante le celebrazioni per le nozze del Principe Elettore Carlo Alberto di Baviera con Maria Amalia d’Asburgo, figlia dell’ultimo Imperatore Giuseppe I. In tale occasione compose l’opera “I veri amici” e la serenata “Il trionfo d’amore”.
Oltre a musica concertistica barocca, per cui ha la notorietà odierna, famosi in particolare i suoi concerti per oboe, compose circa una cinquantina di opere liriche quasi tutte andate perdute e di cui rimangono poche arie. Solo del Radamisto del 1698 rimane la partitura completa.
Le sue opere inoltre furono sempre considerate all’altezza di altrettanto famosi compositori contemporanei come Corelli, Scarlatti e Vivaldi. Le sue dieci raccolte strumentali furono pubblicate con molto successo in Italia, ad Amsterdam e a Londra, riscuotendo un notevole successo in molte corti e famiglie nobili dell’Europa meridionale.
Fu particolarmente attratto dall’oboe, uno strumento relativamente poco usato in Italia fino ad allora, tanto che il suo è stato il primo concerto per oboe scritto in Italia. Albinoni dopo aver composto quattro concerti per oboe solo (N. 3, 6, 9, 12) compose quattro concerti con due oboi (N. 2, 5, 8, 11) (Op. 7) che furono i primi ad essere pubblicati e che riscossero un tale successo che Albinoni ripeté questa formula nel 1722 con l’Op. 9.
A parte alcuni lavori strumentali datati 1735, poco si sa della vita e delle opere di Albinoni dopo la metà degli anni 1720.
Molti dei lavori di Albinoni andarono perduti durante la Seconda guerra mondiale per la distruzione da parte degli anglo-americani della Libreria di Stato di Dresda. Forse dopo il 1740 si ritirò a Venezia e smise di comporre dedicandosi alla scuola di canto.
Albinoni morì nella sua città natale nel 1751.
Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Tomaso_Albinoni
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Concerto a cinque con oboe, archi e basso continuo in si bemolle maggiore, Op. 7, n° 3
Dopo aver scritto quattro concerti per oboe solo (N. 3, 6, 9, 12), compose quattro concerti con due oboi (N. 2, 5, 8, 11) (Op. 7), i primi ad essere pubblicati e che riscossero un tale successo che Albinoni ripeté questa formula nel 1722, con l'Op. 9.