Achille Bizzoni nacque a Pavia nel 1841 e morì a Milano nel 1903; fu giornalista, scrittore e patriota.

Iniziò gli studi universitari di Giurisprudenza, ma li abbandonò nel 1859 per arruolarsi nell’esercito piemontese; partecipò all’assedio di Gaeta nel 1861 e alla campagna garibaldina nel Trentino del 1866. Collaborò quindi nel 1867 con il “Gazzettino” di Milano, poi rinominato “Gazzettino rosa”, di cui divenne direttore nell’ottobre dello stesso anno; il giornale mostrò notevole attenzione verso le problematiche politiche e sociali, anche quando il Bizzoni si dimise, lasciandone la direzione al Cavallotti, per partire con i volontari garibaldini nella campagna romana.

Dopo un periodo di sospensione delle pubblicazioni deciso dall’editore, il giornale riprese sotto la direzione del Bizzoni, che spesso firmava con il nome di Fortunio articoli anticlericali e democratici. Scrissero sul “Gazzettino rosa” Bakunin e Mazzini, e mentre il giornale continuava l’opera di portavoce della democrazia milanese, Bizzoni si arruolò nell’esercito garibaldino dei Vosgi (1870); al suo ritorno il giornale si fece portavoce delle posizioni internazionaliste, sempre ospitando scritti polemici e risposte di altri pensatori. Il periodo turbolento del giornalismo e della sinistra milanese si concluse per Bizzoni alla fine del 1873, quando il giornale chiuse, ed egli si trasferì a Genova assumendo la direzione de “Il Popolo”. In questo periodo aveva anche scritto romanzi e racconti autobiografici della sua esperienza garibaldina.

Interruppe la sua direzione ne “Il Popolo” per partecipare all’insurrezione bosniaca contro i Turchi nel 1875, poi dopo avere accusato il repubblicano Dagnino, fu costretto a lasciare Genova rientrando a Milano per dirigere la “Bandiera”, fino al 1879, anno in cui anche questo periodico cessò le pubblicazioni. Fra l’80 e l’83 diresse “La Provincia Pavese”, collaborando ad altre testate, quindi finanziando brevi avventure giornalistiche, con altre testate, fondate o dirette; si trasferì a Roma intorno al 1888. Ritornò a Milano nel 1890, collaborando con il giornale “Il Secolo”, e fu inviato in Africa per evitare noie a causa del suo coinvolgimento nello scandalo della Banca Romana. Vi rimase in Eritrea fino al 1896, quando ne fu espulso per vilipendio del governo coloniale.

Tornato in Italia, rimase vicino al Cavallotti fino al suo fatale duello; i suoi ultimo anni trascorsero in oscurità e strettezze, lasciando spazio alla sua opera di scrittore, con alcuni saggi e romanzi tra cui L’Onorevole. Morendo nel 1903, lasciò inedito un lavoro su Garibaldi, pubblicato postumo nel 1907.

Opere principali:

  • Impressioni di un volontario all’esercito dei Vosgi, Milano, Sonzogno, 1871.
  • L’autopsia di un amore. Studio dal vero, Lodi, Società cooperativa-tipografica, 1872.
  • Antonio. Racconto d’amore, Milano, Sonzogno, 1874.
  • Milano e i suoi tre santi. Considerazioni, Milano, [s.n.], 1874.
  • Re Quan Quan e la sua corte. Millesimaterza notte tradotta dall’arabo, Milano, Tipografia Gattinoni, 1874.
  • I salvatori e la stampa. Parole di Achille Bizzoni, Genova, Tipografia economica, 1876.
  • Rapallo e i suoi dintorni, Genova, Stab. tipografico del movimento, 1880.
  • Sestri Ponente e suoi dintorni, Ricordo del Grand’Hotel Sestri, Genova, Stab. tipografico del movimento, 1881.
  • Garibaldi narrato al popolo, Milano, Tipografia Sociale E. Reggiani e C., 1883.
  • Les femmes qui aiment, Paris, E. Lalouette, 1883.
  • Un matrimonio dietro le scene della commedia sociale, Milano, Sonzogno, 1886.
  • L’onorevole, Milano, Sonzogno, 1895.
  • L’Eritrea nel passato e nel presente. Ricerche, impressioni, delusioni di un giornalista, Milano, Sonzogno, 1897.
  • Felice Cavallotti nella vita e nelle opere, Milano, Societa editrice lombarda, 1898.
  • Il dramma Alfredo Dreyfus narrato da Fortunio, Milano, Sonzogno, 1899.
  • All’Asmara, Milano, Sonzogno, 1900.
  • Da Napoli a Saberguma, Milano, Sonzogno, 1900.
  • Fata Morgana. Fantasticheria, Milano, Sonzogno, 1900.
  • Garibaldi nella sua epopea, 3 voll., Milano, Sonzogno, 1907.

Fonti principali:

Note biografiche a cura di Gabriella Dodero

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • L'onorevole
    Il romanzo è ambientato in gran parte in Roma, che è appena diventata capitale d’Italia ma vive ancora sotto la pesante influenza papale, popolata di figure corrotte e corruttrici, politici governativi ed antigovernativi, spesso pronti a vendersi, in senso letterale, in cambio di influenze politiche ed avallo a prestiti bancari sostanziosi. Invece l’onorevole, il protagonista, non è romano, ma di Miralto, immaginaria cittadina lombarda.
 
autore:
Achille Bizzoni
ordinamento:
Bizzoni, Achille
elenco:
B