Dall’incipit del libro:

Soltanto dieci anni sono, io sapevo appena cosa fosse lo spiritismo; lo compativo anch’io con sorriso indulgente, come fosse la grande superstizione del secolo XIX, una nevrosi epidemica ma passeggiera, prodotta da un lievito di antichi errori, che fermentava nell’ignoranza delle leggi scien- tifiche, nella paura di morire, e nella passione del maraviglioso, che toglie il senso comune, il così detto senso della realtà.
Ma alcuni anni di studio della filosofia mi fecero prima perdere, non il buon senso, ma il senso comune, o meglio il concetto che si ha comunemente della realtà, e mi convinsero della verità dell’idealismo inglese e tedesco che non solo il sapore e l’odore, il suono ed il colore, ma anche il tempo e lo spazio, la materia e la forza, sebbene esistano realmente, non sono però ciò che sembra- no; che la nostra vita non è che un sogno, nel quale non si riflette che un’immagine parziale di una realtà, della quale per ora sarebbe temerario perfino il dire se sia infinita o no; che il campo del pos- sibile è molto più vasto di quello del nostro sapere, e che, per dirla con Shakespeare, ci sono sulla terra e nei cieli molte più cose di quelle che si sogna la nostra filosofia.

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titolo:
Per lo spiritismo
titolo per ordinamento:
Per lo spiritismo
autore:
opera di riferimento:
"Per lo spiritismo", di Angelo Brofferio; 2. ed. riv. ed ampliata; Domenico Briola Editore; Milano, 1893
licenza:

data pubblicazione:
14 dicembre 2007
opera elenco:
P
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Daniela Rebagliati, dea.diana.65@alice.it
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Paolo Oliva, paulinduliva@yahoo.it