Realizzato in collaborazione con il Project Gutenberg (http://www.gutenberg.org/) tramite Distributed Proofreaders Europe (http://dp.rastko.net/).
Dall’incipit del libro:
Già troppo si è detto che le ferrovie hanno spogliato i viaggi d’ogni loro bellezza, e sarebbe tempo oramai di confessare che n’hanno tolto in quella vece di mezzo la stucchevole uniformità.
Dite, di grazia: il carrozzone inzaccherato tutto odore di morchia, di cuoio e di grasso stantìo: la solita fermata all’insegna del Cannon d’Oro, o dei Tre Re; il brodo rifreddo colle sue scandelle a fior d’acqua; la gallina riscaldata, scompaginata e nerastra nel piatto; le mosche a sciami sulla tovaglia, più immonde, più fameliche e più fastidiose che non fossero le arpie ai compagni d’Ulisse; i briganti travestiti in cento guise, perfino (oh colmo d’audacia!) da padroni d’albergo; i paesi tutti che si succedono e si rassomigliano; la stessa via polverosa, fangosa e scabrosa; qua e là le stesse salite a picco e le stesse discese a fiaccacollo; le scosse, i traballamenti e i sobbalzi ad ogni giro di ruota; era questa la poesia del viaggio?


