Dall’incipit del libro:

Siamo al tempo dei figliuoli di Aleramo; di quel celebre Aleramo, che non fu punto favoloso, ma intorno a cui sono spacciate tante favole, dopo ciò che ne scrisse frate Jacopo d’Acqui, nel 1334, cioè a dire tre secoli e mezzo dopo la morte di lui. Forse il buon frate, ingannato da qualche somiglianza di nomi, o dal fatto che veramente Aleramo avesse sposata una figliuola di Ottone I, la qual cosa dovette parergli maravigliosa senz’altro, reputò necessario di regalare ai marchesi Aleramici un’origine simile a quella dei conti della Mirandola.
Costoro, come sapete, si vantavano di discendere da un cavaliere sconosciuto, ma di gran legnaggio, il quale aveva rapita e sposata una figliuola dell’imperatore Costantino.

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titolo:
Il prato maledetto
titolo per ordinamento:
prato maledetto (Il)
autore:
opera di riferimento:
"Il prato maledetto : storia del X secolo", di Anton Giulio Barrili; terza edizione; collezione Biblioteca amena, 764; Fratelli Treves Editori; Milano, 1909
licenza:

data pubblicazione:
18 agosto 2006
opera elenco:
P
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
Alberto Barberi, collaborare@liberliber.it
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it