Dall’incipit del libro:

Viadarma, il bègari, andava innanzi a piedi, scalzo, semplicemente vestito del duti tradizionale dei poveri indiani, che è una lunga e larga fascia di stoffa, girata intorno alle reni e ricadente fino al ginocchio. Il viaggiatore, europeo all’aspetto, chiuso in un tutto vestito di pannolano grigio, lo seguiva in carrozza.
Come potessero andar di pari, con mezzi tanto diversi di locomozione, vi sarà facilmente chiarito da due notizie, di poco momento per la storia. La strada era pessima, e la carrozza, che meglio sarebbe di chiamare col suo vero nome di carretta, era tirata, non già da cavalli (che il viaggiatore non ne aveva trovati a Sciolapur) ma da due bianchi zebù, specie di buoi dalle gobbe penzoloni e dalle corna attorcigliate.

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titolo:
Il tesoro di Golconda
titolo per ordinamento:
tesoro di Golconda (Il)
autore:
opera di riferimento:
Anton Giulio Barrili Il Tesoro di Golconda FRATELLI TREVES EDITORI Milano 1897
licenza:

data pubblicazione:
1 settembre 1999
opera elenco:
T
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Alef, haleph@iol.it
pubblicazione:
Alberto Barberi
revisione:
Edda Valsecchi, valedda@tin.it