Il Quartetto per archi n. 5, Sz. 102, BB 110 di Béla Bartók fu composto tra il 6 agosto e il 6 settembre 1934. È uno dei sei quartetti per archi scritti da Bartók.
L’opera è strutturata in cinque movimenti:
- Allegro
- Adagio molto
- Scherzo: alla bulgarese
- Andante
- Finale: Allegro vivace
Come il Quartetto per archi n. 4 e altre opere di Bartók, anche questo brano è costruito secondo una forma ad arco. Inoltre, il primo movimento, che adotta una sorta di forma-sonata, è esso stesso di tipo “ad arco”: ogni sezione dell’esposizione viene riproposta in ordine inverso nella ripresa — e le melodie di ciascuna sezione sono anche invertite (cioè suonate al contrario, “capovolte”). Bartók stesso sottolineò che le tonalità usate nel movimento seguono i gradi della scala per toni interi: l’esposizione è in Si♭, Do e Re, lo sviluppo in Mi, e la ripresa in Fa♯, La♭ e di nuovo Si♭.
I tre movimenti centrali sono tutti in forma ternaria, e il terzo è caratterizzato da ritmi irregolari aksak, tipici della musica folklorica bulgara: 4+2+3/8 per lo scherzo principale e 3+2+2+3/8 per il trio. Anche l’ultimo movimento riprende la forma ad arco: Bartók lo descrisse come strutturato in forma ABC B′ A′, con una coda finale che conclude il pezzo. I due movimenti lenti — il secondo (Adagio molto) e il quarto (Andante) — sono esempi perfetti dello stile della cosiddetta “musica notturna” di Bartók: dissonanze inquietanti, imitazioni di suoni naturali e melodie solitarie.
L’opera fu commissionata da Elizabeth Sprague Coolidge e a lei è dedicata. Fu eseguita in prima assoluta dal Quartetto Kolisch a Washington, D.C., l’8 aprile 1935, e pubblicata per la prima volta nel 1936 da Universal Edition.
Note tratte e riassunte da Wikipedia
https://en.wikipedia.org/wiki/String_Quartet_No._5_(Bartók)
lista di esecuzione:
formato MP3
formato FLAC