Il Bhagavad-gita appartiene alle grandi storie, descrive un cammino di riunificazione spirituale tra il corpo e la dimensione del sacro, che si incontrano in una grande metafora. È il canto del Signore supremo, dell’Assoluto come suprema manifestazione e suprema essenza.
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- Bhagavad-gita (Il canto divino)
Traduzione: Oreste Nazari
Il Bhagavad-gita è una storia inserita dentro una storia, il Mahabharata. Nella visione ciclica del tempo, siamo alla fine di un'era cosmica, quando è avviato il processo verso la dissoluzione. Il mito centrale è una condizione di conflitto, una serie di vicende che portano a una guerra tra due famiglie di cugini, i Kaurava e i Pāndava, discendenti di Bharata, rivali per la successione al trono di Hastinapūra capitale del regno di Kuruksetra. La battaglia inizia, i due eserciti sono schierati; in mezzo il carro di Arjuna, il guerriero che ha il compito di dare l'inizio; il carro è guidato dall'auriga Krsna, una incarnazione di Visnu stesso. Arjuna è preso da un forte turbamento, non se la sente di uccidere i suoi parenti e amici e dice di non voler combattere. - Bhagavadgītā
(Il canto del beato).
Traduzione: Ida Vassalini
Bhagavadgītā è un poema di 700 versi, strutturati in 18 canti, parte integrante della Mahābhārata, il più monumentale poema epico esistente (quasi 100000 versi, rispetto ai 15693 dell'Iliade e ai 12000 dell'Odissea), e testo sacro venerato da milioni di indiani, che indica la via verso la realizzazione spirituale.