Bonvesin de la Riva, detto anche Bonvicino della Riva (Milano, 1240 circa – 1315 circa), è stato uno scrittore e poeta italiano.

Nasce con ogni probabilità a Milano dopo il 1240. La famiglia è residente nel quartiere di Porta Ticinese, dove anch’egli acquisterà uno stabile il 26 marzo 1291. Vi sono discordanze sul cognome: Da La Riva compare nel codice più autorevole, l’Ital. Qu. 26, conservato alla Preußische Staatsbibliothek di Berlino. Si trova Da Riva nei codici volgari più recenti, «per semplificazione latineggiante». Codici latini posteriori riportano il più comune De la Riva, proveniente dalle due varianti degli atti notarili: De Lariua e De Laripa. A tal proposito, conosciamo il nome del padre: Petrus de Laripa. Nel De magnalibus urbis Mediolani si autoappella “Bonvicinus de Rippa”.

Anche il nome presenta numerose varianti: Bonus Vicinus, Bonvicinus, Bonvecinus (per probabile influsso del volgare lombardo), utilizzato nel primo testamento del 5 novembre 1313, e Bovecinus (magister bouecini) presente nell’atto del 9 settembre 1296.

Fu magister, o doctor gramaticae, secondo l’epigrafe del suddetto atto notarile. Dopo un periodo di insegnamento a Legnano, è a Milano entro il 1288, anno di stesura del De magnalibus urbis Mediolani. Fu anche frate terziario dell’Ordine degli Umiliati e fece parte dei decani dell’Ospedale nuovo. Aiutò numerose istituzioni di carità, come riportano le fonti, gli accordi presi con i conventi, e l’epigrafe sulla lapide. Poco coinvolto nei disordini cittadini, si allineò, più per prudenza che per politica, ai Visconti, se è vero che i Carmina de Mensibus allegorizzano il tentativo di ribellione di Napo della Torre, esiliato dopo la sconfitta a Desio del 1277, un anno dopo la composizione del testo.

Sappiamo il nome di una prima moglie, Benghedice, con la quale vivrà nella casa di Porta Ticinese, vicino alla parrocchia di San Vito. La donna risulta però già morta al momento del primo testamento, quando Bonvesin, legati gran parte dei beni alle istituzioni da lui beneficiate, lascia il rimanente a una seconda consorte, Floramonte. All’anno del lascito, il 1304, risale verosimilmente l’abbandono dell’attività scolastica. Un secondo testamento, redatto il 13 marzo 1313, non nomina Floramonte, né libri o altro materiale per l’insegnamento. Infine, il 13 marzo 1315, Matteo Visconti, signore di Milano, esenta alcune istituzioni di carità da dazi e gabelle: in quest’occasione, nomina Bonvesin de la Riva come morto da tempo.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Bonvesin_de_la_Riva

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  • Le meraviglie di Milano
    Otto capitoli tutti di esaltazione della città di Milano, rappresentativi dell'orgoglio dell'Italia medievale dei Comuni. Il titolo di ognuno di essi contiene infatti la frase de commendatione Mediolani ed esalta Milano per una sua specificità: la sua posizione, le sue abitazioni, i suoi abitanti, la sua fertilità, la sua forza, la sua costante fedeltà, la sua libertà, la sua dignità. I primi quattro capitoli costituiscono la parte statistica, descrittiva e più significativa della situazione della città sul finire del Duecento, mentre i successivi sono essenzialmente storici e compilativi.
 
autore:
Bonvesin de la Riva
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Bonvesin de la Riva
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B