Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito Biblioteca Nazionale Braidense, http://www.braidense.it/(digitalizzazione a cura di Giovanni Maria Caglieris, http://web.infinito.it/utenti/c/caglieris_gm/). Realizzato in collaborazione con il Project Gutenberg (http://www.gutenberg.org/) tramite Distributed Proofreaders (http://www.pgdp.net/).
Dall’incipit del libro:
Non meno disonorevoli che inumane per avventura( ), ed empie, parecchie massime nel presente trattato contenute, potranno a cert’uni parere; come tali eziandio crediamo, da considerarsi, sarebbero, se nelle guerre tra re e re ben di rado( ) nazionali, o tra nazione e nazione per particolari convenienze, la loro pratica si proponesse; imperciocchè non mettendosi in quelle la libertà, o la politica esistenza di un popolo intero in forse, aver non debbono l’oppressione, o lo sterminio di nessuna delle parte belligeranti per iscopo; ma quando di una insurrezione nazionale si tratta, all’unione del paese, alla sua indipendenza e libertà, diretta, per quei sacrosanti oggetti, i più essenziali ed i più cari agli uomini dabbene, intrapresa, quando quegl’inalienabili diritti, dallo straniero e dai tiranni nazionali conculcati, si vogliano fermamente colla forza riprendere; allora ben lungi di doversi con tali sozze denominazioni qualificare, si debbono in conto di giuste non solo ma di sante, dagl’insorti popoli tenere. Deve la santità del motivo rendere di niun valore qualunque considerazione di onore, d’umanità e di religione che ad un fine così sublime, così sacrosanto si opponga.


