Badia Y Leblich dal 1803 al 1807 partecipò ad una spedizione scientifica (e diplomatica) in Oriente con il nome di Ali Bey el Abbàsi. Esplorò e descrisse il Marocco, Tripoli, Cipro, l’Egitto, l’Arabia, la Siria (che comprendeva Israele, Libano, Giordania e Palestina, allora considerati parte della Siria) e la Turchia.
Traduzione di Stefano Ticozzi.
Dall’incipit del libro:
Nell’autunno scorso noi abbiamo conosciuto qui di persona un Principe Mammelucco egiziano, di nome Ali Bey di Solimano. Era egli uno de’ ventiquattro Bey, ossieno Principi, che formavano l’aristocrazia militare straniera imperante in Egitto prima che alle invasioni francese ed inglese succedesse in quella sì celebre ed importante Provincia lo stabilimento del dominio assoluto del Gran Signore. Il nostro Ali Bey dagli avvenimenti condotto in Europa, ha avuto campo d’apprenderne varie lingue, di erudirsi nelle conoscere e ben meditare sui nostri costumi, sulle arti, e leggi nostre. Nè v’ha dubbio che se la fortuna avesse a restituirlo allo stato, in cui trovossi quando l’ultima volta l’armata turca pose piede in Egitto, e fu tra il Visire e i Mammelucchi stipulato accordo, essendo allora egli capo de’ Mammelucchi, e signore del Cairo, non adoperasse gli acquistati lumi per introdurre in quel paese utili istituzioni, e fondare, com’egli diceva, sulla base de’ Cofti, e della libertà pubblica, un imperio benefico. Il nostro Ali Bey, nato in Tiflis di assai distinta famiglia, rapito dai Lesghi, generazione barbara del monte Caucaso, ebbe per due o tre anni a correre co’ suoi rapitori, e co’ mercanti di schiavi, ai quali i suoi rapitori lo vendettero, per molti paesi dell’oriente, avendo in quella occasione vedute parecchie città poste sul mar Caspio; poi la Persia, Bagdad, Bassora, Damasco, Gerusalemme, Aleppo, Smirne, Costantinopoli, e il Cairo finalmente, ove fu venduto per l’ultima volta, ed entrò fra i Mammelucchi della casa di Soliman-Bey, imperante allora in Egitto.
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