Dall’incipi del libro:

Seduto in una stanza della grande osteria di Patrick Lynch, gli si svelava tutta la vita, tutto lo spirito di Galway. Poteva sentire le profonde ombre della stanza, e il sole di maggio che vi entrava dalle finestre aperte, giallo come il vino giallo. Alle sue nari giungeva la salata brezza dell’Atlantico, che soffiava ad est, e veniva dalle isole d’Aran. C’eran nel vento odori ch’egli poteva riconoscere ad uno ad uno: quello delle navi incatramate dondolanti all’ancora nella baia di Galway, quello pungente, ricco di iodio, delle alghe irlandesi; e non mancava il commovente, solitario e verginale aroma dei piccoli fiori che crescono nelle spaccature delle rocce sul mare, e quello dell’erica, dolce come il miele, e l’acre odore del fumo delle torbe che bruciavano nei casolari, nostalgico come una antica canzone.

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titolo:
Raftery il cieco e la sua sposa Hilaria
titolo per ordinamento:
Raftery il cieco e la sua sposa Hilaria
descrizione breve:
Il Cieco Raftery non è una creazione della fantasia di Donn Byrne, ma soltanto la rievocazione della figura di un vagabondo poeta irlandese del quale oggi ancora vive il ricordo.
autore:
opera di riferimento:
Raftery il cieco e la sua sposa Hilaria / Brian Oswald Donn Byrne ; traduzione e nota di Gian Dàuli ; a cura di Licia Governatori. - Palermo : Sellerio, 1989. - 107 p. ; 22 cm.
cura:
Licia Governatori
licenza:

data pubblicazione:
12 marzo 2016
opera elenco:
R
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
traduzione:
Gian Dàuli