Edmund Burke nacque a Dublino il 12 gennaio 1729 nel quartiere di Arran Quay, figlio secondogenito di Richard Burke, avvocato e procuratore, e di Mary Nagle, di religione cattolica.
A causa di condizioni cagionevoli di salute trascorse l’infanzia a Ballyduff, considerata dai medici più favorevole rispetto a Dublino, presso la famiglia della madre.
Nel 1742 iniziò a frequentare la scuola tenuta dal quacchero Abraham Shackleton a Ballitore, nella contea di Kildare, insieme ai fratelli Garret e Richard. La sorella ricevette invece un’educazione cattolica.
Si trasferì a Dublino nel 1744 per proseguire gli studi al Trinity College. Nel giugno 1746 ottenne una borsa di studio, che gli consentì di vivere nel college rendendosi autonomo dalla famiglia.
Nel 1747 fondò, insieme a tre amici, il “Club”, o “Academy of Belles Lettres” antesignano del più noto College Historical Society.
Nel 1748 diede vita a una rivistina letteraria settimanale, “The Reformer”, della quale era direttore editore e quasi unico collaboratore. Ne uscirono tredici numeri, tra gennaio e aprile.
Si trasferì a Londra nel 1750 per intraprendere al Middle Temple la pratica legale. Ma la abbandonò ben presto e questo provocò una rottura con il padre. Per mantenersi iniziò ad occuparsi di giornalismo.
È del 1756 il suo primo lavoro di maggior respiro: A vindication of natural society: or a wiew of the miseries and evils arising to mankind from every species of artificial society (Rivendicazione della società naturale, ovvero una rassegna delle miserie e dei mali provenienti all’umanità da ogni sorta di società artificiale). Si tratta di un’opera satirica indirizzata a lord Bolingbroke che aveva scritto contro la religione rivelata. Burke applicò le medesime argomentazioni alla società civile allo scopo di mettere in rilievo le insidie che si presentano se cerchiamo di razionalizzare il sorgere di istituzioni sociali e morali. In pratica, criticando il razionalismo di Bolingbroke già dichiarava la sua preferenza per una società basata più sul rispetto delle tradizioni che sulla capacità riformatrice della ragione.
Nello stesso anno pubblica A philosophical inquiry into the origin of our ideas of the sublime and the beautiful (Ricerca filosofica sull’origine delle nostre idee del sublime e del bello), che lo fa assurgere alla notorietà anche all’estero grazie a numerose traduzioni. Nel saggio sono anticipati i principali tratti dell’estetica romantica.
L’anno successivo sposò Jane Nugent, figlia di un medico irlandese, cattolica, che per sposarsi si convertì però alla religione del marito.
Pubblicò nello stesso anno i primi fogli dell’Abridgement of the history of England (Sommario della storia d’Inghilterra) e collaborò alla stesura di An account of the European settlements in America (Rapporto sulle colonie europee in America).
All’inizio del 1758 nacque il primo figlio, Richard. Nello stesso anno nacque anche Christopher, che morì però in età infantile.
Sempre nel 1758 si accordò con l’editore Robert Dodsley, per dare continuità alla pubblicazione annuale dell’“Annual Register”, il cui primo numero uscì l’anno successivo, rassegna dei principali eventi politici e culturali dell’annata. Pubblicazione che durò un trentennio e la cui compilazione certamente, almeno per i primi anni, è dovuta quasi interamente a lui.
Diventò in quel periodo segretario di Lord William Gerard Hamilton; essendo a sua volta Hamilton nominato segretario di lord Halifax, che era luogotenente in Irlanda, Burke tornò in Irlanda nel 1761 e vi rimase fino al 1763. Al ritorno gli venne assegnata una pensione in riconoscimento dei suoi servigi. L’anno successivo aderì al Literary Club, fondato poco prima dal Dott. Johnson.
Nel 1765, in seguito a profondi dissidi con Hamilton, Burke ruppe con lui i rapporti e rinunciò alla pensione, ma divenne segretario di lord Rockingham che era stato nominato primo ministro. Entrò quindi in parlamento nel 1766 e per 25 anni fu una delle figure più eminenti del liberalismo whig nelle cui file entrò a far parte, anche per merito di Burke, il futuro antagonista di Pitt il giovane, Ch. J. Fox, con il quale Burke strinse un lungo sodalizio politico. Ingaggiò memorabili battaglie in difesa della tradizione di libertà propria del popolo inglese e contro le tendenze autoritarie del re Giorgio III.
Nel 1769 pubblicò le Observations on a late publication intituled “The present state of the nation” (Osservazioni su una recente pubblicazione intitolata “Lo stato presente della nazione”), in risposta ad un pamphlet del partito di Grenville, e nel 1770 Thoughts on the cause of the present discontents (Pensieri sulle cause dei presenti malcontenti). In quest’ultimo saggio, oltre a prendere posizione contro il parlamento accusandolo di aver violato la volontà popolare per l’annullata elezione di J. Wilkes, si anticipano le caratteristiche del moderno parlamentarismo inglese, basato sui partiti come veicolo della volontà popolare, individuando appunto nel parlamento l’autentica espressione di tale volontà. Il saggio riveste quindi notevole interesse nella storia del pensiero politico, situandosi tra i primi scritti a ridimensionare l’importanza di princìpi consolidati come il primato del legislativo e la separazione e l’equilibrio dei poteri; un esecutivo forte è il vero elemento propulsore della vita associata.
Nel 1771 l’assemblea provinciale di New York nominò Burke agente di quella colonia.
Nel 1773 soggiornò per breve tempo a Parigi. Al rientro in Inghilterra pubblicò Speech on American taxation (Discorso sulle tasse in America) che è il testo di un discorso per la soppressione del dazio sul tè imposto all’America.
Burke venne nominato candidato a Bristol dove, accettata la nomina, fu eletto il 3 novembre 1794. Nel ringraziare dell’elezione pronunciò un discorso (Speech at the conclusion of the poll). Si prodigò per favorire una riconciliazione con le colonie americane; il suo discorso, Speech on conciliation with America è pubblicato il 22 maggio 1775. Nell’ambito della sua attività di parlamentare sostenne anche gli interessi irlandesi sia in tema commerciale che religioso schierandosi contro alle discriminazioni imposte ai cattolici. Si prodigò anche per svincolare l’attività del parlamento da un’eccessiva influenza della casa reale, iniziativa tesa a limitare la dilagante corruzione. È del 1880 la pubblicazione del suo discorso Speech on presenting to the house of Commons a plan for the better security of the indipendence of Parliament and the economical reformation of the civil and other estabilishments. Tutti questi comportamenti non poterono che alienargli molte simpatie. Alle elezioni perdette quindi il seggio di Bristol ma venne rieletto a Malton.
Alla morte di Rockingham nel 1782, cui successe lord Shelburne, Burke passò nuovamente all’opposizione.
Tra i suoi discorsi forse il più noto è quello del 1785, Speech on the Nabob of Arcot debts diretto contro Hastings che era governatore della Compagnia delle Indie in Bengala fin dal 1772.
Si trovò in forte dissenso con gli eventi della Rivoluzione francese: nel 1790 espresse questo dissenso con un discorso sul bilancio preventivo militare (Speech on the army estimates) e poco tempo dopo vennero pubblicate le Reflections on the Revolution in France (Riflessioni sulla Rivoluzione francese). Le critiche a questo scritto vennero rintuzzate con Letter to a member of the national Assembly (Lettera ad un membro dell’Assemblea nazionale). Scrisse poi Thoughts on French affairs (Pensieri sulle cose di Francia), in cui auspicò la formazione di una coalizione antifrancese.
Nel 1795 pubblicò Letter to a noble Lord (Lettera ad un nobile Signore) in risposta al duca di Bedford che aveva avanzato perplessità sulla legittimità della pensione concessa a Burke. L’anno dopo pubblicò le prime due lettere contro la conclusione di una pace con la Francia (Letters on a regicide peace) – la terza venne pubblicata postuma – e fondò a Tyler’s Green House, nei pressi di Penn, Buckinghamshire, una scuola per i figli degli emigrati francesi.
La sua veemente opposizione ai principi della rivoluzione francese provocò le risposte di Thomas Paine e di William Godwin.
L’influenza di Burke su pensatori come Joseph de Maistre e su numerosi autori di area culturale anglosassone, francese e tedesca è evidente; diede in pratica origine al “pensiero conservatore”, inteso come opposizione consapevole al mondo nato con il 1789 francese e con la filosofia rivoluzionaria che lo ha ispirato e mosso. Burke era certo del prossimo successo dei giacobini anche in Inghilterra e per questa ragione rifiutò i funerali di stato e la sepoltura a Westminster; la località della propria sepoltura avrebbe dovuto rimanere segreta per evitare profanazioni da parte dei prossimi rivoluzionari.
Morì il 9 luglio 1797 a Beaconsfield dove venne sepolto in omaggio alle sue richieste.
Fonti:
- M. Einaudi: Edmund Burke e l’indirizzo storico delle scienze politiche. Torino 1930.
- N. Matteucci: Organizzazione del potere e libertà. Storia del costituzionalismo moderno. Torino, 1976.
- M. D’Addio: Natura e società. Le origini del pensiero politico di Burke. Milano, 1966.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
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- Ricerca sull'origine delle idee del sublime e del bello
Quali sono le cause del bello e del sublime? Che cos'è che suscita in noi questa impressione? E cosa li differenzia? Le passioni, le sensazioni e le impressioni ci influenzano e ci fanno percepire il mondo in determinati modi; il tutto coinvolgendo i nostri sensi.