Emilio Bodrero nacque a Roma il 3 aprile 1874. Il padre si chiamava Vittorio e la madre Paolina Papa.
Conseguì la laurea in giurisprudenza nel 1895 e successivamente, già impiegato alla Corte dei Conti, le lauree in lettere nel 1900 e in filosofia nel 1901.
Vicino ai movimenti nazionalisti fin dall’inizio del secolo scorso, fu collaboratore del settimanale «Il Regno» fondato e diretto da Enrico Corradini. Lui stesso diede vita qualche anno dopo al periodico «Il Carroccio», che ebbe vita nel 1908-1909, a sostegno degli studenti di lingua italiana nelle terre irredente. La caratterizzazione di questo periodico è di segno decisamente oscurantista e di chiusura verso ogni esperienza intellettuale che sapesse “di novità”. Emblematica la polemica sostenuta da Bodrero in prima persona nei confronti de «La Voce» prezzoliniana.
Fu sostenitore attivissimo dell’Associazione nazionalista, presente sulla scena dal 1910 e che nel 1923 confluirà nel partito nazionale fascista; dopo che questo ebbe assunto i suoi connotati che lo caratterizzavano in senso conservatore e reazionario tipico dei nazionalisti, divenne ormai superflua l’esistenza di un’associazione nazionalista autonoma.
Naturalmente fu interventista e pluridecorato durante la prima guerra mondiale e sempre in prima fila successivamente nelle manifestazioni “contro” gli scioperi generali del biennio rosso e in ogni esperienza in funzione antisocialista.
Nel 1914, dopo aver ottenuto la libera docenza, ottenne la cattedra all’università di Messina e nel 1916 all’università di Padova dove rimase fino al 1940 divenendone rettore nel biennio 1926-27.
Dal 1924 fu parlamentare – dopo essere stato federale di Padova – e nel 1934 divenne senatore a vita. Dal 1926 al 1928 e poi nel 1941 ebbe l’incarico di sottosegretario alla pubblica istruzione. Presidente della SIAE nel biennio 1936-37. Da ricordare la sua partecipazione in prima fila ai provvedimenti anti-massoneria.
Nel frattempo, nel 1940, aveva trasferito la sua attività di insegnamento a Roma con la cattedra di Storia e dottrina del fascismo. Non aderì alla Repubblica di Salò, non condividendone l’impostazione da “fascismo degli inizi” e repubblicana. Quindi nel 1943, al 1° dicembre, il suo incarico universitario si trasformò in “ordinario” di “storia moderna”. A ottobre 1944 ovviamente decadde dalla carica di senatore e dagli incarichi di insegnamento.
Morì a Roma il 30 novembre 1949.
Di grande interesse i suoi studi relativi alla filosofia presocratica. Meno importanti gli scritti apologetici in sostegno al regime fascista.
La sua biblioteca di circa 10.000 volumi fu donata, con la clausola di non poter essere mai smembrata, dalla consorte Nina Romanin Jacur all’Università di Padova nel 1954 e trasferita negli anni ’70 alla facoltà di lettere e filosofia.
Fonti:
- A. Sacchetto, Emilio Bodrero, in “Sophia” anno 18° N. 2 aprile-giugno 1950.
- E. Troilo, Emilio Bodrero, discorso commemorativo, Padova, 1953.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Arturo Graf
Scritto nel 1902 in occasione del primo giubileo dell’insegnamento di Arturo Graf, questo saggio individua nel poeta un carattere peculiare dell’anima latina: la capacità di esprimere la concezione del mondo “nella più svariata pluralità di aspetti”. - Eraclito
Testimonianze e frammenti
L’ottimo lavoro di Bodrero resta a tutt’oggi uno dei più importanti tra gli studi incentrati sull’analisi del pensiero del filosofo del fuoco e getta luce, per quanto è possibile, su tutti gli aspetti del pensiero eracliteo, mettendo a confronto le fonti, così come sono state elaborate dai più importanti filologi che si sono adoperati per la ricostruzione dei frammenti. - I giardini di Adone
Pubblicato nel 1913, è un interessante testo di riflessioni filosofiche all’interno del quale è spesso ripresa la forma caratteristica della filosofia greca del “dialogo”. - Il principio fondamentale del sistema di Empedocle
Studio preceduto da un saggio bibliografico e dalla traduzione dei frammenti empedoclei
Importante testo di analisi filosofica che ha conosciuto una ristampa anche nel 1975. Contiene, in apertura, la traduzione italiana dei Frammenti di Empedocle, cioè circa un quinto – tanto ne rimane – dei suoi due poemi, uno di argomento fisico, Natura, e uno di argomento lustrale. - La traduzione dei poeti classici
A proposito dell'Aristofane di Ettore Romagnoli
Bodrero coglie l’occasione fornita dall’uscita della traduzione delle commedie di Aristofane ad opera di Ettore Romagnoli, per porre il lavoro dell’esimio grecista ad esempio di come deve essere portata avanti la traduzione di classici e in particolare di quelli greci.