Evangelina Bottero nacque a Acqui Terme il 29 maggio 1859; il padre era un avvocato. Studiò dal 1875 al 1877 a Firenze presso la scuola complementare alla scuola normale, che sarebbe poi diventata nel 1882 il Regio Istituto Superiore di Magistero Femminile. Qui conobbe Carolina Magistrelli, con la quale strinse un sodalizio intellettuale durato moltissimi anni. ƈ da ricordare come l’accesso all’universitĆ  fosse reso difficile per le donne in quegli anni dalla mancanza di licei femminili – la scolarizzazione comune per entrambi i sessi era vista in maniera tutt’altro che positiva a fine ’800 – unica strada per poter accedere alle facoltĆ  di Medicina, Lettere e Giurisprudenza. Con il diploma di istituto tecnico si poteva invece accedere alla facoltĆ  di scienze. Ricordiamo per inciso che ancora nel 1888 Gina Lombroso si trovava, in una cittĆ  come Torino, ad essere l’unica ragazza a studiare in un liceo.

Nel 1878 sia Evangelina Bottero che Carolina Magistrelli si trasferirono a Roma e poterono entrare alla facoltĆ  di scienze della Sapienza in qualitĆ  di studenti uditori. Per l’iscrizione al secondo biennio dovettero ricevere parere favorevole dal ministro dell’istruzione e attendere l’apposita delibera del consiglio di facoltĆ  che accolse la domanda delle due ragazze nel gennaio del 1880. Il 15 giugno del 1881 entrambe le ragazze si laurearono in scienze naturali, prime donne in Italia a raggiungere questo titolo di studio. Tra l’aprile 1880 e il giugno 1881 Evangelina Bottero ebbe tre borse di studio straordinarie del ministero della pubblica istruzione per il perfezionamento in chimica e in scienze naturali.

Nel 1882 erano giĆ  insegnanti di scienze all’Istituto Superiore Femminile di Magistero di Roma che era stato inaugurato pochi mesi prima. Scopo dell’ISFM era di formare le insegnanti delle scuole normali femminili. I docenti erano equiparati a tutti gli effetti a docenti universitari, nonostante il diploma che veniva conseguito non avesse il valore legale della laurea. Ma, per fornire esempio del livello dell’istituto, basti ricordare che nel corpo docente erano presenti, tra gli altri, Capuana, Pirandello e Montessori e altre personalitĆ  di grande valore. Il ruolo dello studio delle scienze era presso l’Istituto certamente non secondario e all’epoca il Magistero, costituitosi nell’ambito di una diffusione di idee liberali, forniva una formazione dove scienze e discipline umanistiche erano saldamente interconnesse.

I documenti rintracciati dagli studiosi che hanno affrontato l’argomento attestano che Bottero e Magistrelli svilupparono la didattica valendosi di laboratori attrezzati e dando ampio spazio alla sperimentazione. Il Magistero fu quindi una fucina di formazione culturale e professionale importante in quegli anni per centinaia di giovani donne. Nel febbraio 1883 Evangelina Bottero era ā€˜incaricata’; fu promossa ā€˜professoressa straordinaria’ nel 1886 e divenne ā€˜ordinario’ di Fisica (pur insegnando sempre anche chimica) nel 1890. Insieme a Carolina Magistrelli furono le prime donne in Italia ad avere questa carica in un istituto di studi superiori.

Nel 1885 si era sposata con l’avvocato Enrico Pagano, che era ā€˜segretario particolare’ dell’onorevole Morana e che divenne successivamente funzionario della Corte dei Conti.

Insieme alla Magistrelli si diede anche alla divulgazione scientifica e in questa attivitĆ  rimane un caposaldo il libro Il telefono nell’appendice del quale abbiamo testimonianza degli esperimenti che le due studiose conducevano nel loro laboratorio. Senza scosse ma con rapidi avanzamenti professionali scorsero gli anni, fino al 3 dicembre 1922 quando il neo ministro dell’istruzione del governo Mussolini Giovanni Gentile le scrisse per preavvertirla che l’insegnamento della fisica presso l’istituto sarebbe stato soppresso. L’approvazione del decreto che sopprimeva infatti la cattedra di Fisica dal Magistero romano ĆØ dell’11 gennaio del 1923.

Lo status di professore ordinario fu perduto e fu invitata ad insegnare presso una scuola media. Inoltre le fu ingiunto di smantellare il laboratorio di fisica e chimica. Chiunque credo possa comprendere bene l’umiliazione e il turbamento che dovette provare. Infine, ulteriormente sollecitata dal ministro a prendere una decisione, nel luglio 1923 fece rispondere dal marito attestando con certificato medico l’impossibilitĆ  di proseguire nell’insegnamento e manifestando la propria volontĆ  di andare in pensione. In effetti pare che al momento dello smantellamento del laboratorio Bottero avesse accusato un malore. MorƬ a Roma il 13 novembre 1950.

Fonti:

  • P. Govoni, Studiose e scrittrici di scienza tra l’etĆ  liberale e il fascismo. Il caso Bottero e Magistrelli. In: Ā«GenesisĀ», VI/1, 2007.
  • M. Cavazza, P. Govoni, T. Pironi [a cura di], Eredi di Laura Bassi. Docenti e ricercatrici in Italia tra etĆ  moderna e presente. Milano 2014.
  • P. Govoni, Donne e scienza e societĆ  nelle universitĆ  italiane, 1877-2005. In: Storia, scienza e societĆ . Ricerche sulla scienza in Italia nell’etĆ  moderna e contemporanea. Bologna, 2006.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Il Telefono
    (di Evangelina Bottero e Carolina Magistrelli)
    Quando, nel 1883, Evangelina Bottero e Carolina Magistrelli, prime due donne in Italia laureate in scienze naturali, pubblicarono questo testo divulgativo non esisteva praticamente nulla sull’argomento in lingua italiana. Lo strumento del telefono, ancora poco conosciuto, si avviava però a diffondersi rapidamente.
 
autore:
Evangelina Bottero
ordinamento:
Bottero, Evangelina
elenco:
B