Francesco BaraccaNato a Lugo di Romagna il 9 maggio 1888, da Enrico e da Paola dei conti Bianchi, uscì dalla Scuola militare di Modena, nel sett. 1909, col grado di sottotenente di cavalleria. Passato a sua richiesta nelle file dell’aviazione militare, il 28 apr. 1912 fu assegnato al battaglione “Specialisti d’aviazione” e inviato a seguire i corsi della scuola di pilotaggio dell’aviazione militare francese a Reims, dove il 9 luglio 1912 conseguì il brevetto di pilota. Nel 1913, partecipando alle manovre dell’arma di cavalleria, dimostrò le grandi possibilità militari che l’impiego del mezzo aereo apriva sul piano tattico, e gli fu affidato il compito d’istruire gli allievi piloti.

Con l’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’Intesa, il 24 maggio 1915, il B. accelerò la sua preparazione presso l’aeroporto parigino di Le Bourget. Rientrato nel luglio 1915 in Italia, fu subito mandato al fronte per collaborare all’organizzazione di una difesa contro i già operanti velivoli austriaci.

Baracca fu decorato con una medaglia d’oro al valor militare, due (secondo wikipedia) o tre (secondo le Memorie di guerra aerea) d’argento ed una di bronzo, oltre che con l’Ordine militare di Savoia, la croce di guerra francese con palme, la croce militare britannica, la croce di ufficiale della corona belga, e la medaglia al valore serba. È di gran lunga l’aviatore italiano con il maggior numero di vittorie confermate (34).

Il cavallo rampante e il motto “ad maiora”, che il B. aveva dipinto sulla carlinga, contribuivano a creare attorno all’aviatore un’atmosfera romantica, come del resto era accaduto ad altri famosi cacciatori di quella guerra, come il tedesco von Richtofen sul fronte francese e l’austriaco Brumowscky sul fronte italiano. La sua figura diveniva estremamente popolare tra i soldati e contribuiva notevolmente all’affermazione della nuova aviazione italiana. Dopo la sua morte, il simbolo del cavallino rampante fu donato dalla madre ad Enzo Ferrari, e divenne da allora il simbolo della sua casa automobilistica. La scelta del cavallo rampante nero era un omaggio al suo primo reggimento di cavalleria (“Piemonte Reale”), che aveva uno stemma con cavallo rampante color argento in campo rosso.

La offensiva austriaca e il contrattacco italiano nel giugno 1918 impegnarono a fondo la sua squadriglia. Il 15 giugno il B. abbatté il suo trentaquattresimo apparecchio nemico. Il 19 giugno, uscito al tramonto con altri due aerei della squadriglia per un’azione di mitragliamento a volo radente sul Montello, l’apparecchio del B. fu colpito da due pallottole incendiarie di fucile, che perforarono il serbatoio, e una delle quali raggiunse alla testa l’asso dell’aviazione italiana. Secondo un’altra fonte, fu invece abbattuto da un apparecchio austriaco.

Fonti:

Note biografiche a cura di Claudio Paganelli

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  • Memorie di guerra aerea
    Il libro offre una testimonianza diretta, vivida e molto umana, delle imprese e delle emozioni di Baracca, considerato il più grande asso dell'aviazione italiana durante la prima guerra mondiale.
 
autore:
Francesco Baracca
ordinamento:
Baracca, Francesco
elenco:
B