Dall’incipit del libro:
§ 1. – La Grecia antica giaceva fra il 30 ed il 40 grado di latitudine N., e confinava, al settentrione, con l’Illiria e con la Macedonia, dai quali paesi era separata mediante un’alta ed estesa giogaia di montagne, essendo da tutti gli altri lati bagnata dal mare.
Secondo una tradizione sacerdotale, che lusingava troppo l’orgoglio nazionale per non essere volontieri accettata dai Greci, il loro paese occupava il centro della terra abitabile.
La denominazione di Grecia, con sì esteso significato, fu primamente data a quel paese dai Romani, che la presero da quella di una delle antiche tribù dell’Epiro. Per gli autori greci, il più generico nome della loro contrada fu quello di Ellade, dalla stirpe degli Elleni che, sovrappostasi ai Pelasgi, vi prese stanza e dominio.
La Grecia è, nel suo complesso, la più meridionale delle grandi regioni d’Europa. Il Capo Tenaro, col quale finisce a mezzodì, giace quasi sotto la stessa latitudine della celebre rupe di Calpe in Ispagna; e le settentrionali sue frontiere, i monti Cambuni, che la separano dalla Macedonia sopra una lunghezza di 37 miriametri, sono alquanto più a sud della moderna capitale della Iberia.


