Dall’incipit del libro:
Il vessillo tricolore per la prima volta oggi sventola sulla fronte di questo grandioso edificio in segno della festa giuliva, e quì simboleggiando l’unità nazionale nelle anime nostre suscita le più alte e soavi rimembranze; dai martiri che per lunghi anni trascinaron le catene fra le orride carceri, o col nome della patria sulle pallide labbra spirarono vittime dei patiboli e delle battaglie, o con l’incorrotta vita e le opere egregie negli esilii onorarono la comune madre, fino ai Re generosi e cavalieri crociati, che or sono otto lustri a piè degli alpini baluardi presso la padana sorgente, giurarono di liberare dalle orde straniere l’antica terra latina e renderla temuta signora dei futuri destini. – Fiduciosi nel vaticinio dei carmi e dell’istoria apparecchiaron le serrate falangi, e giunta l’ora del riscatto le addussero ai sanguinosi combattimenti, alle vittorie immortali! Esultarono le divise genti dell’almo paese e svegliate dal sonno trisecolare si riconobbero sorelle parlanti una stessa lingua armoniosa, in Roma convennero a cingere col serto di lauri il venerando capo del trionfatore, e mentre dai sette colli echeggiava la risorta voce di Virgilio Salve magna parens fruguum Saturnia tellus, magna virum, si affermaron riunite per sempre in liberal reggimento difeso dai sabaudi Monarchi e dalle cittadine milizie.



