Questo breve testo contiene la Prefazione al Manuale tipografico scritta dal Cav. G.B. Bodoni, in cui esso esprime le caratteristiche tecniche e le qualità che si devono seguire nell’arte della stampa; accorgimenti che fecero di lui uno dei più famosi incisori a livello mondiale del suo tempo.
Al suo interno è compresa anche la Dissertazione estetica, testo di Giuseppe Chiantore, dove l’autore analizza quali caratteristiche devono avere i caratteri e le stampe dei libri, qualunque sia il loro formato ed utilizzo. Questo testo non è più stato ristampato fino al 2020, quando l’editore Ronzani l’ha incluso in L’estetica tipografica che comprende tutte le opere di Giuseppe Chiantore.
Questa edizione è stata curata da Salvatore Landi; valente tipografo fiorentino, fondatore di una scuola specialistica per tipografi e della rivista L’arte della stampa.
Sinossi a cura di Raffaele Fantazzini
NOTA: Il presente testo è un’edizione diplomatico-intepretativa dell’originale, cioè fatta con lievi adattamenti e modificazioni che non toccano il testo in sé stesso. Tutti i rimandi dell’edizione cartacea originale – ove presenti – sono stati sostituiti da riferimenti incrociati attivi. Le aggiunte e le emende scritte dall’autore sono state apportate direttamente all’interno del testo; inoltre, ove necessario, sono state inserite delle note integrative a corredo dello stesso.
Dall’incipit del libro:
Eccovi i saggi dell’industria e delle fatiche mie di molti anni consecrati con veramente geniale impegno ad un’arte che è compimento della più bella, ingegnosa e giovevole invenzione degli uomini, voglio dire dello scrivere, di cui è la stampa la miglior maniera, ogni qual volta sia pregio dell’opera far a molti copia delle stesse parole, e maggiormente quando importi aver certezza che non vi sia divario; ma soprattutto qualor si tratti di libro degno di venir tramandato più chiaro e facile alla lettura della posterità. Chi consideri e l’utilità dell’intento, e la serie tutta dei mezzi, con cui dal primo trovamento delle lettere siamo pervenuti all’odierna facilità d’imprimere su mille e mille ben vergati fogli le non più fuggevoli voci, ma salde, e più distintamente scolpite che non si fa coi labbri articolandole, non può per sì egregio artifizio non ammirar le forze della mente umana.

