Dall’incipit:
Come lo scienziato valoroso si logora sulle sue carte in interminabili meditazioni, e mai si stanca, e mai s’avvede del suo logorìo, ma sempre paziente e con rinnovata lena, ricomincia ogni giorno la quotidiana fatica che è pure la sua gioia poichè è il suo ideale, così il prode soldato sta saldo e senza lagni al suo posto di combattimento, senza smarrirsi, senza titubanze mai, con l’ansia solo di portare con sè, sempre e sempre più avanti, la sua sacra bandiera, il più bel fiore della sua terra, per la quale è fiero di combattere, è lieto di soffrire, e di morire se occorra.
Or chi sta dietro a quel soldato non à altro dovere che di incitarlo, di sorreggerlo nella lunga e dura lotta, e di dividere con lui i patimenti.
Chi s’attenta di farlo desistere, di indebolirgli l’accanimento, lo rende vile, ed è un vile egli stesso.
Quel soldato tornerebbe vinto alla sua patria e avrebbe lottato e penato invano.

