Dall’incipit del libro:
Era capitato a casa di Glisomiro Ariperto, un gentiluomo francese, il quale avendo consumato i piú begli anni della sua vita nel servigio di Cesare e d’altri principi della Germania, desiderava di consacrare quei pochi giorni che gli restavano alla difesa della religione cattolica militando contro i Turchi nell’armata della Repubblica di Venezia che con tanta sua gloria, e con tanta consolazione del Cristianesimo, conta, ha già tanti anni, piú vittorie che campagne sul mare. Veniva allora Ariperto da Padova, e teneva seco di camerata Guglielmo, un gentiluomo tedesco; che stato lungamente scolare in quella Università, s’era incamminato di ritorno alla patria conducendo seco per reliquia de’ suoi studi una giovanetta di buon garbo e di bello aspetto appellata Giustina servita da Cate una vecchia veneziana, che stata nel fior degli anni cortigiana di qualche grido in diversi luoghi d’Italia, divenuta locandiera in Padova, e fallita per amor d’uno scolare suo ospite, era stata raccolta da Guglielmo, come benemerita de’ suoi amori, al servigio della giovanetta; e la povera vecchia non avendo piú carne da vendere ne’ bordelli d’Italia aveva acconsentito di portar le sue ossa a fabbricar de’ zuffoli nelle stufe della Germania.


