Guglielmo Berchet (Venezia, 3 giugno 1833 – Mestre, 15 giugno 1913) è stato un patriota, politico e storico italiano.
Nipote di Giovanni Berchet, appena quindicenne (1848) difese Venezia assediata dagli austriaci. Più tardi frequentò l’Università di Padova e, nonostante il conseguimento della laurea in giurisprudenza, si dedicò alla ricerca storica. Laureato in legge, fin dal 1852 si diede a ricerche erudite negli archivî e ne pubblicò i frutti in numerosi articoli (per lo più nell’Archivio Veneto). In collaborazione con Niccolò Barozzi, fu il benemerito editore delle Relazioni degli ambasciatori veneti. Grazie all’amicizia con Niccolò Barozzi, entrò a far parte di un gruppo di studiosi che, spronati da Rinaldo Fulin, si accingevano a riscrivere la storia di Venezia, sino ad allora alterata da tradizioni e fraintendimenti, sulla base di indiscusse fonti archivistiche.
Il suo più rilevante lavoro fu l’edizione dei Diari di Marin Sanudo, alla quale, tra l’altro, accompagnò una prefazione.
Diresse (1866-1875) la Gazzetta di Venezia.
Per quanto riguarda la politica fu consigliere comunale e assessore a Venezia, Mestre e Mogliano Veneto.
Opere principali
- Prefazione ai Diarii di Marino Sanuto, Venezia 1879-1902, pubblicati a cura di Rinaldo Fulin, Federico Stefani, Nicolò Barozzi, Guglielmo Berchet e Marco Allegri;
- I Malatesta a Venezia, Tipografia del Commercio, Venezia 1862;
- La Repubblica di Venezia e la Persia, Tipografia G. B. Paravia, Torino, 1865.
Fonti
- https://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Berchet
- http://www.treccani.it/enciclopedia/guglielmo-berchet/
Note biografiche a cura di Pier Filippo Flores.