Dall’incipit del libro:

Il Dente del Mezzodì, la Guglia Verde e il Monte Bianco fronteggiano i volti esangui emergenti dalle coperte allineate nella galleria del Sanatorio.
Al primo piano del palazzo-ospedale, questa loggia dalla balaustrata di legno rustico, protetta da una tettoia, è isolata nello spazio e strapiomba sul mondo.
Le coperte di lana fine – rosse, verdi, avana o bianche – donde escono volti smagriti dagli occhi radianti, sono tranquille. Sulle seggiole a sdraio domina il silenzio. Qualcuno ha tossito. Poi, altro non s’ode, di tanto in tanto, che il fruscìo delle pagine di un libro voltate ad intervalli regolari, o il mormorìo discreto d’una domanda e d’una risposta, da vicino a vicino, o, talvolta, sulla balaustrata, lo scroscio di ventaglio d’un’ardita cornacchia scappata dai bianchi che tracciano, nell’immensità trasparente, rosarî di perle nere.
Il silenzio è la legge. Del resto, tutti coloro che, ricchi ed indipendenti, sono venuti qui da tutti i punti della terra, colpiti dal medesimo male, hanno perduto l’abitudine di parlare. Ripiegati su se stessi, pensano alla loro vita ed alla loro morte.

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titolo:
Il fuoco
titolo per ordinamento:
Il fuoco
autore:
opera di riferimento:
Il fuoco / Henri Barbusse ; versione italiana di Giannetto Bisi. - Milano : Sonzogno, [1918]. - 360 p. ; 19 cm.
licenza:

data pubblicazione:
27 ottobre 2015
opera elenco:
F
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
traduzione:
Giannetto Bisi