Pubblicata come reportage di viaggio sul «Corriere della sera» tra il Novembre del 1901 e il settembre del 1902 e subito raccolta in volume, quest’opera descrive l’Argentina soprattutto in relazione all’imponente flusso migratorio che vedeva gli italiani recarsi per cercare occupazione in America latina. Vengono quindi descritte le difficoltà e le miserie e non ultime le discriminazioni e l’emarginazione che, come in ogni altra occasione di flusso migratorio, colpisce chi per ragioni diverse è costretto a lasciare il luogo delle proprie radici.

Dalla descrizione di Genova che si allontana allo sguardo dell’emigrante che abbandona il porto sulla nave alla descrizione della Boca del Riachuelo a Buenos Aires dove ancora si parla in genovese e dove ancora oggi i legami tra Genova e quel quartiere di Buenos Aires sono saldissimi. Basti pensare che la nota squadra calcistica del Boca Juniors è stata fondata dagli emigranti genovesi. La scrittura giornalistica del Barzini è efficace per descrivere ambienti e persone; lo scopo di quel viaggio e di quei reportages era anche quello di esercitare pressioni sulla diplomazia per garantire condizioni di accoglienza migliori per gli italiani che erano costretti all’emigrazione.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Chi può udire senza commozione profonda il grido che si leva da una nave carica d’emigranti, nel momento della partenza, quel grido al quale risponde la moltitudine assiepata sulle banchine, urlo disperato di mille voci rauche di pianto? Gridano addio! E par che gridino aiuto!…
L’addio! Non c’è cosa più amara e più dolorosa. Tutta l’umana sofferenza può essere espressa in questa parola: addio! In fondo ad ogni nostro dolore possiamo trovare sempre un addio: a qualche cosa o a qualcheduno.
Io non dimenticherò mai la triste partenza di questo vapore che mi trasporta al di là dell’Atlantico; forse perchè anche io, partendo, mi sento un po’ compagno agli emigranti che sono a bordo. E anche perchè nella noia e nella disillusione dei viaggi vi sono due grandi emozioni, due sole, alle quali nessuno può sottrarsi: la partenza e il ritorno.
Quando si ode a bordo l’avvertimento: «Chi non è passeggiero, a terra!» comincia un momento di strazio. Pare che soltanto allora chi parte abbia nettamente il sentimento dell’irreparabile. Si direbbe che vi fosse in ogni anima questo pensiero: potrei ancora non partire! Ciò dava coraggio.

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titolo:
L'Argentina vista come è
titolo per ordinamento:
Argentina vista come è (L')
descrizione breve:
Pubblicata come reportage di viaggio sul «Corriere della sera» tra il Novembre del 1901 e il settembre del 1902 e subito raccolta in volume, quest’opera descrive l’Argentina soprattutto in relazione all’imponente flusso migratorio che vedeva gli italiani recarsi per cercare occupazione in America latina.
autore:
opera di riferimento:
L'Argentina vista come è / Luigi Barzini. - Milano : Corriere della Sera, 1902. - V, 224 p. ; 19 cm.
copertina:
[elaborazione da] "Idilio criollo" di Juan León Pallière (1823–1887). - Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires (Argentina). - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Idilio_criollo_-_Juan_León_Pallière.jpg. - Pubblico Dominio.
licenza:

data pubblicazione:
22 maggio 2018
opera elenco:
A
ISBN:
9788828102502
descrittore Dewey:
Narrativa italiana (sec. 20.)
soggetto BISAC:
VIAGGI / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Virginia Vinci, ferdinandocazzamalli@gmail.com
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
impaginazione:
Ugo Santamaria
Marco Totolo (revisione)
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
Ugo Santamaria