Max Bruch (Colonia, 6 gennaio 1838 – Friedenau, 2 ottobre 1920) è stato un compositore e direttore d’orchestra tedesco.
Studiò con Carl Reinecke, Ferdinand Breuning e Ferdinand Hiller.
Fu un celebre direttore d’orchestra e compì numerose tournées negli Stati Uniti e in Russia.
Fu direttore stabile a Coblenza dal 1865 al 1867, a Berlino dal 1878 al 1880, a Liverpool dal 1880 al 1883, a Breslavia dal 1883 al 1890.
Dal 1890 al 1911 ottenne la cattedra di composizione presso l’Accademia di Berlino ed ebbe tra i suoi allievi Ottorino Respighi.
Mentre la sua produzione strumentale ebbe un successo grandissimo, non altrettanta fortuna ebbero i suoi lavori teatrali.
Fu un esponente del tardoromanticismo musicale tedesco all’interno del quale manifestò tendenze conservatrici. Si tenne lontano dalle nuove esperienze di Franz Liszt, Richard Wagner e Johannes Brahms per rifarsi piuttosto ai modelli mendelssonhiani che molto amava.
La sua fama è oggi legata al famoso Concerto per violino e orchestra op. 26 che scrisse trentenne e alle variazioni Kol Nidrei per violoncello e orchestra, ispirate a melodie ebraiche risalenti al VII-VIII secolo.
Note biografiche tratte (e riassunte) da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Max_Bruch
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Concerto n° 1 in Sol minore per violino e orchestra, Op. 26
Direttore: Franz Konwitschny
I concerti per violino che compose in seguito Bruch non raggiunsero mai il successo ottenuto dal primo, che continua ad essere una delle opere più acclamate del repertorio anche in termini di audience. - Concerto n° 1 in Sol minore per violino e orchestra, Op. 26
Direttore: Harty Hamilton - Concerto n° 1 in Sol minore per violino e orchestra, Op. 26
Direttore: Léon Barzin - Fantasia scozzese per violino e orchestra in mi bemolle maggiore, Op. 46
- Gruß an die heilige Nacht, Weihnachtshymne Op. 62
Il climax tonale della strofa centrale è estremamente efficace, permettendo all'ascoltatore di sperimentare come "tutti i cieli si sono aperti, brillando su mare e terra". Max Bruch amava il suono pieno e caldo dell'accompagnamento orchestrale, presente anche nella versione per pianoforte. - Kol Nidrei, Op. 47
Variazioni su un tema ebraico