Mihail Aleksandrovič BakuninMihail Aleksandrovič Bakunin nel 1814 nasce a Premukhino, presso Tver (l’odierna Kalinin), da una famiglia nobile di idee liberali.

Nel 1828 entra nella scuola di artiglieria di San Pietroburgo, ma insofferente della vita militare abbandona tale carriera e nel 1835 raggiunge Mosca dove inizia a studiare filosofia, specialmente quella tedesca.

Attratto da questa passione, nel 1840 si reca a Berlino per approfondire gli studi e due anni dopo aderisce alla sinistra hegeliana pubblicando un saggio, La reazione in Germania, articolo la cui popolarità si dispiega tra molti gruppi giovanili; la conclusione di questo suo saggio fornisce una delle asserzioni più citate di Bakunin: “Il desiderio per la distruzione è, allo stesso tempo, un desiderio creativo“.

La reazione alla pubblicazione di tale opera lo obbliga a fuggire in Svizzera. Dal 1844 al 1848 vive soprattutto a Parigi: qui conosce i maggiori pensatori e rivoluzionari del tempo, da Proudhon a Marx.

Nel 1848 partecipa in veste di promotore al congresso slavo di Praga e, insieme a Richard Wagner, è coinvolto attivamente all’insurrezione di Dresda nel 1849.

Trasportato nella fortezza di Königstein (Sassonia), dopo parecchi mesi di detenzione preventiva, è condannato a morte il 14 gennaio 1850, ma – in giugno – la pena è commutata nel carcere a vita e, contemporaneamente, egli è preso in consegna dall’Austria.

Dapprima detenuto a Praga, dal marzo 1851 è internato nella cittadella di Olmütz, dove il 15 maggio 1851 è condannato all’impiccagione, ma la pena è di nuovo commutata nell’ergastolo. Nelle prigioni austriache Bakunin è trattato in modo durissimo: ha i ferri ai piedi e alle mani e ad Olmütz è incatenato alla muraglia per la cintura.

Poco dopo l’Austria lo consegna alla Russia, che lo rinchiude all’interno della famigerata fortezza di Pietro e Paolo, e precisamente nel «rivellino d’Alessio», un cunicolo al cui interno non si può rimanere completamente eretti.

La Fortezza di Pietro e Paolo

La Fortezza di Pietro e Paolo a di San Pietroburgo (Russia)

Trasferito nel 1854 a Schlüssebur, tre anni più tardi è esiliato a vita in Siberia.

Nel 1858 sposa una giovane polacca, Antonia Kwiatkowska, e poco dopo, grazie all’intervento del governatore della regione, suo parente, si trasferisce a Irkutsk, dove entra al servizio di una compagnia dell’Amur e, in seguito, di un’impresa mineraria.

Nel 1861, con il pretesto di un viaggio di affari, fugge a Nikolajevski, imbarcandosi per il Giappone. Da qui raggiunge San Francisco, poi New York, ed infine Londra il 25 dicembre 1861.

Scoppiata nel 1863 l’insurrezione in Polonia, raggiunge Stoccolma per tentare di unirsi a una legione russa costituitasi in aiuto ai rivoltosi, ma il progetto non ha seguito. Nella capitale svedese si ricongiunge con la moglie e insieme ad ella ritorna a Londra.

Dal 1864 al 1867 Bakunin soggiorna soprattutto in Italia (Firenze e Napoli), anche se continua a viaggiare per l’Europa (visite a Parigi ed in Svezia).

Stabilitosi in Svizzera alla fine del 1867, l’anno successivo fonda a Ginevra l’Alleanza internazionale della democrazia socialista ed entra, contemporaneamente, nell’Associazione Internazionale dei Lavoratori (Prima Internazionale). Ha inizio da questo momento il confronto-scontro con Marx, che con l’inganno riuscirà a farlo espellere dall’Associazione durante il congresso dell’Aja del 1872.

Nel 1867 e nel 1868 partecipa ai due congressi internazionali della Lega per la Pace e la Libertà e nel 1869 è presente al quarto congresso dell’Internazionale svoltosi a Basilea.

Scoppiata nel giugno 1870 la guerra franco-prussiana, si reca in settembre a Lione con la speranza di suscitare una rivoluzione nelle campagne in aiuto a una possibile rivoluzione parigina (cosa che avverrà nel marzo dell’anno successivo con la Comune).

Dal 1871 al 1872 l’impegno di Bakunin è diretto a costituire un organismo rivoluzionario internazionale, il cui atto di nascita sarà la conferenza di Saint-Imier nel settembre 1872; conferenza che segna l’inizio «ufficiale» del movimento anarchico internazionale.

Nel 1873 partecipa a un tentativo di insurrezione internazionalista in Italia. In questi stessi anni, e in quelli seguenti, pubblica alcuni scritti fondamentali: L’istruzione integrale, Dio e lo Stato, La teologia politica di Mazzini e l’Internazionale, Lettere ad un francese, Stato e anarchia. Si tratta di saggi decisivi per la storia dell’anarchismo e del movimento operaio e socialista, per cui è stato detto, giustamente, che con Bakunin nasce l’anarchismo come entità specifica rispetto a ogni altra teoria o movimento.

Muore in un ospedale di Berna il 1° luglio 1876, all’età di 62 anni.

Bakunin ebbe tre figli, Carlo, Sofia (madre del matematico Renato Caccioppoli) e Maria. Quest’ultima nacque in Siberia, dove la moglie di Bakunin si era rifugiata dopo che lui venne espulso dalla Francia.

Fonti

Note biografiche a cura di Pier Filippo Flores.

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autore:
Mihail Aleksandrovič Bakunin
ordinamento:
Bakunin, Mihail Aleksandrovič
elenco:
B