Dall’incipit del libro:
Lo studio del dottor FRANCESCO FLORIANI.
Nella parete di fondo, una porta che dà in un salotto. Una porta – in secondo piano – a sinistra. Dallo stesso lato – in primo piano – uno scrittoio, con la relativa seggiola a bracciuoli, di cui la spalliera è accostata al muro, e un divano che, formando un angolo con lo scrittoio, si stende parallelo alla parete di fondo fin quasi al centro della stanza. Qualche tavolino, qualche seggiola a sdraio, qualche seggiola leggera. Un’altra porta – in primo piano – a destra. Ampie librerie. Sullo scrittoio, libri, carte, fascicoli, l’apparecchio del telefono, i bottoni della soneria elettrica e una grande fotografia: la fotografia di Agnese Floriani, in una cornice finemente intarsiata.
Una severa signorilità.
(FRANCESCO è seduto allo scrittoio. Agnese è seduta sul divano. Tacciono entrambi, cogitabondi, in una greve tristezza. )
(Il tintinnio del telefono risuona indiscreto.)
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