Dall’incipit del libro:
Uscendo sere fa dal teatro Gerbino, dove si rappresentava con buon successo una nuova commedia di Ulisse Barbieri, intitolata Ronzii, sentii un tale che domandava al suo vicino:
– Insomma…. chi è questo Barbieri?…
E nel fare questa domanda, pigliava la Gazzetta d’Italia da un chiosco, coll’atto di chi piglia tutti i giorni il medesimo giornale, dal medesimo rivenditore. – Come!… – dissi tra me – questo signore non sa ancora chi sia Ulisse Barbieri?… – Ebbene, glielo dirò io, e glielo dirò appunto sulla sua Gazzetta. Ed ecco come e perchè mi trovo qui a tavolino a mezzanotte sonata, colla penna in mano e collo spettro di Ulisse Barbieri davanti. Alla maggior parte dei lettori della Gazzetta non occorre certamente che io faccia una regolare presentazione del personaggio.
È Ulisse Barbieri!… l’autore dei drammi terribili, per cui migliaia di ragazzi e di governanti balzan dal sonno esterrefatti; il sanguinario trionfatore delle arene; il più scapigliato ed il più temerario scrittore drammatico d’Italia. Ma la vera originalità sua non è tanto nelle sue opere drammatiche, quanto nella sconcordanza singolarissima che esiste in lui tra l’uomo e lo scrittore.



