Vitaliano Brunelli nacque ad Ancona il 22 novembre 1848. Dopo quattro anni la famiglia si trasferì a Zara. Nel 1869, dopo la maturità si iscrisse alla facoltà filosofica dell’Università di Vienna e nel 1877 fu abilitato all’insegnamento.
Nel frattempo a Spalato collaborò alla nascita di un organo politico-culturale detto “La Leva” e poi con Arturo Colautti progettò un periodico letterario, che riprendeva il titolo d’una analoga pubblicazione del 1859, fondata da Luigi Fichert: “La rivista dalmatica”. Essa si prefiggeva lo scopo di
“rettificare tutto ciò che d’incompleto e di erroneo gli stranieri andavano scrivendo sulla Dalmazia, accrescere le cognizioni patrie degli stessi nostri comprovinciali, indicare le cause del nostro decadimento, e i mezzi per rimediarvi”.
Nel 1877 il Brunelli poté avere una cattedra al ginnasio di Zara e riprese qui con buona lena l’attività letteraria. Fin dal 1868, il Brunelli, che aveva avuto modo di constatare l’invadenza croata nella vita pubblica e nella scuola a Sebenico e a Spalato, aveva collaborato al “Dalmata” di Zara. Su di esso riprese l’attività politica, con articoli lunghi e brevi, in difesa della lingua, della cultura, della civiltà italiane minacciate dagli sforzi congiunti dei Croati, del clero e del governo austriaco.
L’intensa attività giornalistica, fitta di polemiche, attirò sul Brunelli la sorveglianza della polizia, delle autorità politiche e scolastiche. Con decreto del 15 settembre, il luogotenente di Trieste gli comunicò il trasferimento, per motivi di servizio, al ginnasio di Capodistria. Tuttavia il grave provvedimento, che colpiva il professore nei suoi affetti e nei suoi interessi (aveva una numerosa famiglia a carico), ebbe breve durata poiché alcuni mesi dopo si rese vacante un’altra cattedra al ginnasio di Zara ed egli poté esservi riammesso.
Il Brunelli intendeva dedicarsi tutto alla stesura della sua Storia di Zara, per la quale da anni andava raccogliendo il materiale e di cui aveva pubblicato estratti e documenti su riviste e giornali. Tuttavia egli accettò nel 1909 un incarico oneroso, cioè la presidenza della Lega nazionale, che tenne fino allo scioglimento dell’istituzione decretato nel 1915, battendosi con dignità e fierezza per vincere gli ostacoli d’ogni genere frapposti all’apertura di scuole italiane della Lega in varie località dalmate.
Finalmente nel 1913 uscì il primo volume (rimasto unico) della Storia della città di Zara dai tempi più remoti sino al MDCCCXV, compilata sulle fonti, stampato a Venezia a spese del Comune. Il poderoso lavoro di raccolta e di analisi, rigorosamente documentato e rispondente a uno sforzo di massima completezza, gli meritò elogi e il titolo di cavaliere ufficiale della Corona d’Italia da parte del governo italiano.
Qualche anno dopo, alla dichiarazione di guerra, il Brunelli fu considerato dal governo austriaco come “ostaggio” e obbligato a presentarsi alla polizia due volte alla settimana. Ma con la liberazione di Zara egli riprese i suoi studi e la sua attività pubblica.
Morì a Zara il 22 giugno 1922.
Fonte:
Note biografiche a cura di Michele De Russi
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- Dante e la Dalmazia
In questo articolo del 1921 Vitaliano Brunelli nota che Dante non nomina mai la Dalmazia, a quel tempo divisa sotto vari nomi, tra i quali Croazia e Rascia, citate invece dal poeta fiorentino.