Dall’incipit del libro:
Jerace fu bene inspirato quando scolpì il monumento a Gaetano Donizetti.
Il Maestro sta seduto e ascolta, senza vederla, l’Armonia che è in piedi a lui daccanto, e che suona la cetera in atto di vaghissima compostezza. Tutto intorno è un piccolo laghetto, che aggiunge poesia alla trovata, non certo vieta e nemmeno usuale, bensì egregiamente impostata fra le reminiscenze arcadiche e il senso dei tempi nuovi.


