Prefazione alla commedia 'Come si fa il bene' di A. C. Leffler, duchessa di Cajanello

Benedetto Croce, sempre attento e acuto osservatore di ogni fermento letterario che contenga interessanti elementi innovativi senza per questo scardinare il quadro estetico al quale è fedele, scrisse questo breve saggio nel 1892. Se pur nato come introduzione alla commedia di Charlotte Leffler Come si fa il bene, ebbe presto dignità editoriale autonoma. Dignità senza dubbio meritata in quanto, benché sintetico e non sempre documentatissimo, si presentava come uno dei pochissimi testi di critica sui nuovi movimenti letterari che provenivano da Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca.

La fama di Ibsen stava ormai allargandosi a tutta Europa e la rappresentazione dei suoi drammi più noti era messa in scena anche in Italia. Logico quindi che Croce si soffermi soprattutto su questo pilastro del teatro moderno che senza dubbio travalica i confini della Scandinavia. E con grande lungimiranza Croce affianca a Ibsen l’emergente Björnson, più tardi – nel 1903 – premio Nobel per la letteratura. Accenna invece solo quasi di sfuggita a un artista che io credo avrebbe potuto trovare congeniale sia al proprio gusto estetico che alla propria visione liberale e idealista, cioè a Snoilsky che a soli 19 anni fondò a Uppsala la “Società dei senzanome” con lo scopo di propugnare un sano realismo letterario aperto alle correnti del pensiero europeo contemporaneo. Con Snoilsky finisce l’epoca del romanticismo in Scandinavia; abbiamo l’apertura dell’interesse sociale e religioso – e, sia detto per inciso, l’esaltazione del risorgimento italiano – affiancando quindi culturalmente la nuova società a carattere industriale.

Ma il centro del saggio risulta poi certamente il desiderio di Croce di condividere il suo interesse e la sua curiosità per l’attività letteraria di Anne Charlotte Leffler, che si era stabilita e sposata in seconde nozze a Napoli divenendo “Contessa di Cajanello”. Croce affianca e contrappone l’attività letteraria di Leffler a quella di Strindberg, cogliendo di quest’ultimo – proprio per contrapporlo a Leffler – come tratto saliente la sua irrazionale misoginia nella quale sfogava il suo profondo disagio susseguente a tristi esperienze personali.

Strindberg in realtà con Röda Rammet dà alla Scandinavia il primo romanzo moderno – e Croce ne è già pienamente consapevole visto che lo cita anche se la prima traduzione italiana sarà solo nel 1950 ad opera di Carlo Picchio e poco dopo nel 1954 nuovamente tradotto da Paola Faggioli, autrice anche di importanti traduzioni di testi finnici. Strindberg, figura di grande imponenza ancorché sconcertante, si fa troppo spesso strenuo difensore delle dottrine più diverse, da un acceso radicalismo a una morale aristocratica ispirata all’idea nietzschiana di superuomo, dall’adesione entusiasta alle emergenti teorie evoluzioniste al misticismo di Swedenborg. Aderì alle tesi più estreme in merito allo scontro di classe – e questo stride in maniera atroce con la sua ostilità implacabile nei confronti delle istanze femministe – e fu innovatore importante per quel che riguarda le soluzioni tecniche nella rappresentazione teatrale.

Croce lo definisce «scrittore originalissimo, e di vera genialità, benchè non possa dirsi elegante e finito nella forma.» Nonostante questa poca eleganza e questa forma discutibile fu tuttavia punto di riferimento imprescindibile per i giovani scrittori svedesi successivi tra i quali vanno citati G. Gejerstam, O. Hanson e Victoria Benedictsson (forse meglio conosciuta per il suo pseudonimo E. Ahlgren). Ancora oggi i testi di Strindberg sono pubblicati in tutte le principali lingue e anche in Italia, grazie alle edizioni Adelphi, non mancano mai in libreria i suoi libri più noti.

Non è così invece, purtroppo, per Anne Charlotte Leffler che ha rivisto la stampa – grazie all’editore napoletano Langella – con una breve scelta di racconti solo nel 2020 dopo oltre un secolo di totale dimenticanza. E pure, oltre all’interessamento di Croce aveva suscitato anche l’interesse di Salvatore Di Giacomo che si era fatto prefatore e traduttore di alcune sue opere. Ma già appena trasferitasi in Italia Leffler stessa si adoperò per vedere tradotti i suoi racconti e le sue opere teatrali, cosa che fece lei stessa con l’aiuto del nuovo marito, il matematico Pasquale Del Pezzo.

A proposito della traduzione qui prefata da Croce, il Croce stesso dice, in chiusura del suo breve saggio: «il dramma è stato messo in italiano da Salvatore di Giacomo, al quale l’autrice è venuta man mano traducendo, come meglio poteva, il testo originale nella sua nuova lingua adottiva.» Catia De Marco spiega invece in un suo interessante saggio sulla Letteratura svedese in Italia nell’Ottocento come avvenisse questa traduzione: «Lo stesso Di Giacomo racconterà anni dopo come procedevano nel lavoro: Leffler traduceva oralmente dallo svedese al francese mentre Di Giacomo trascriveva all’impronta la versione italiana.» Le opere di Charlotte Leffler saranno presto pubblicate in questa biblioteca Manuzio.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Questo dramma appartiene a una famiglia letteraria, ch’è ancora quasi sconosciuta in Italia: esso si presenta al lettore italiano colle attrattive, ma anche colle difficoltà di tutto ciò ch’è nuovo.
Poche parole d’introduzione saranno, dunque, opportune. – La letteratura scandinava, nei secoli passati, non ebbe, e in verità non meritava, nessun’attenzione dalla gloriosa letteratura italiana. E, nello stesso periodo romantico, quando le letterature latine da maestre diventaron scolare delle germaniche, certo anche da noi si fece un gran discorrere dell’Edda o degli scaldi; anche presso di noi giunsero i nomi degli Oelenschläger e dei Tegnèr; ma, in fondo, ciò che noi ne sapemmo, non andò oltre a quel che ne leggemmo nei libri di Saverio Marmier, che intorno al 1837 esplorò la Scandinavia, per conto della Francia – e dell’Italia.

Scarica gratis
ODTPDF

titolo:
Letteratura moderna scandinava
sottotitolo:
Prefazione alla commedia 'Come si fa il bene' di A. C. Leffler, duchessa di Cajanello
titolo per ordinamento:
Letteratura moderna scandinava
descrizione breve:
Il saggio, del 1892, benché sintetico e non sempre documentatissimo, si presenta come uno dei pochissimi testi di critica sui nuovi significativi movimenti letterari che provenivano da Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. Croce vi scrive di Ibsen, Leffler, Strindberg ...
autore:
opera di riferimento:
Letteratura moderna scandinava : prefazione alla commedia ’Come si fa il bene’ di A. C. Leffler, duchessa di Cajanello / Benedetto Croce. - Trani : V. Vecchi, 1892. - 25 p. ; 19 cm.
licenza:

data pubblicazione:
28 febbraio 2024
opera elenco:
L
soggetto BISAC:
CRITICA LETTERARIA / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
impaginazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Claudia Pantanetti, liberabibliotecapgt@gmail.com
revisione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it