Bindo Chiurlo è nato a Cassacco (Udine) nel 1886 da Giovanni, segretario comunale, e da Teresa Monassi. Dopo un’istruzione elementare privata, si allontanò dal paese per frequentare il ginnasio presso i salesiani a Mogliano e ad Este, il liceo classico ad Udine e infine la Facoltà di lettere presso l’università di Padova, laureandosi nel 1909 con una tesi sulla poesia religiosa del ‘700.
Già da adolescente iniziò a scrivere, collaborando con Il Crociato, La Patria del Friuli ed altre testate.
Nel 1910 iniziò la sua carriera di insegnante negli istituti superiori a Macerata, Caltanissetta, Chieti, Jesi. Era interventista convinto, ma, inabile al servizio militare, a Jesi fu eletto delegato distrettuale della Croce Rossa e allestì un ospedale, dimostrando notevoli capacità organizzative.
Nel 1915 venne pubblicata la sua prima opera, Corso di stilistica, arricchito da un ricco apparato antologico, seguita a breve dal saggio La letteratura ladina del Friuli. L’anno successivo fu trasferito all’Istituto tecnico di Udine.
Quando il Friùli nel 1917-18 fu invaso dagli austriaci, Chiurlo ricopriva la carica di vicesindaco e trattò con le autorità austriache per proteggere la popolazione. Questo impegno gli valse alla fine della guerra un riconoscimento ufficiale da parte dello Stato italiano.
Nel 1919 contribuì a fondare a Gorizia la Società filologica friulana. Problemi familiari, che portarono ad una separazione legale, lo sollecitarono a chiedere il trasferimento a Modena, dove rimase ad insegnare fino al 1921.
Dal 1922 e fino al 1930 fu presso l’università di Praga, all’inizio come lettore di italiano e poi come libero docente. Fu un periodo molto attivo: nel 1923 fondò l’Istituto di cultura italiana, il primo del genere nella Mitteleuropa; nel 1925, realizzò un’Antologia di scrittori italiani per stranieri adulti che studiano la lingua italiana; nel 1927 diede vita alla Rivista italiana di Praga, organo dell’Istituto. Nel frattempo collaborava con il Corriere della sera.
Rilevandone una troppa intensa attività, Chiurlo fu richiamato in Italia dal Ministero degli Esteri e, tra il 1931 e il 1935, gli venne affidata prima la cattedra di letteratura italiana e straniera all’Accademia Albertina di Torino, poi la cattedra di letteratura italiana all’università di Torino. Divenne infine, dal 1940, incaricato della stessa cattedra alla facoltà di magistero.
Morì il 24 dicembre 1943, sotto un bombardamento alleato.
Chiurlo, formatosi al metodo della scuola storico-filologica, continuata da Vittorio Rossi, e successivamente approdato a quella estetica del Croce, ebbe un’attenzione particolare, nei suoi studi letterari, alle opere popolari ed in particolare agli scrittori della sua regione d’origine, il Friùli. Nella sua attivissima vita scrisse saggi di critica letteraria, opuscoli, articoli frutto della collaborazione con numerose riviste. Compose anche poesie, alcune in idioma ladino-friulano, raccolte quest’ultime in Versi friulani (1908 e 1921), riuscendo a conciliare temi popolari, un idioma robusto ed una raffinatezza di espressione.
A lui si devono una Bibliografia ragionata della poesia popolare friulana (1920-1923) e un’Antologia della letteratura friulana (1927) arricchita da una sezione di ninne-nanne, canzoncine a ballo, lamenti funebri, fiabe e leggende, proverbi.
Un aspetto rilevante di Chiurlo è la sua vita di educatore, di formatore di giovani coscienze. Ricordiamo la sua antologia Primo fiore (1944, postuma), dedicata ai ragazzi della scuola media, quelli della generazione nata negli anni ’30 del ‘900, che redasse con la preziosa collaborazione di A. Maria Marchesi.
Sitografia:
- Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Bindo_Chiurlo - Bindo Chiurlo, docente critico poeta, di Rienzo Pellegrini – Dizionario Biografico dei Friulani
http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/chiurlo-bindo/ - Bindo Chiurlo, di Gianfranco D’Aronco – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 25 (1981)
https://www.treccani.it/enciclopedia/bindo-chiurlo_(Dizionario-Biografico)/
Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- La letteratura ladina del Friuli
Questo saggio, pubblicato la prima volta nel 1915, può considerarsi, oltre che una storia della letteratura di una particolare e preziosa minoranza linguistica, anche un'antologia, una crestomazia perché l'autore presenta molti brani anche popolari e poco noti.