Cordelia (alias Virginia Tedeschi Treves)È veramente un peccato ed un errore ricordare, come spesso accade, Cordelia solo perché fu moglie dell’editore Giuseppe Treves.

Virginia Tedeschi nacque a Verona nel 1849 da Guglielmo e da Dolce Basevi. La famiglia era agiata; il padre era un commerciante di filati, socio della casa editrice Drucker & Tedeschi e fratello di Achille, noto giornalista; la madre veniva anche lei da una famiglia di commercianti.

A Virginia dunque non mancarono le possibilità di una istruzione privata di alto livello, ancorché minima essendo donna: tra i suoi precettori figura anche Erminia Fuà Fusinato. Gli studi evidenziarono ben presto una vocazione alla scrittura che fu certamente favorita dal matrimonio nel 1870 a 21 anni con il fratello del celebre editore Emilio Treves, Giuseppe, che conobbe la scrittrice durante un breve soggiorno a Verona, proprio negli anni in cui i due fratelli stavano dando inizio alla loro impresa editoriale.

Virginia Tedeschi Treves seguì il marito a Milano dove aveva sede la grande azienda editoriale di famiglia. Fu anche grazie alla ricca dote della sposa che nel 1872 i fratelli Giuseppe ed Emilio poterono ampliare la tipografia fondando la “Casa editrice Fratelli Treves”. Fino ad allora la ditta era intitolata al fondatore Emilio Treves. Virginia e Giuseppe non ebbero figli; la sposa, però, si impratichì rapidamente nel mondo dell’imprenditoria divenendo presto molto attiva nell’azienda e dimostrando grandi qualità di imprenditrice oltreché di scrittrice, di donna attenta all’educazione dei bambini e al riscatto sociale delle donne che da sempre subivano la sudditanza agli uomini. Ella fornì un contributo assai rilevante al prestigio della casa editrice, allo sviluppo delle collane, ai rapporti con autori, scrittori, editori. Ben presto venne riconosciuta come intellettuale raffinata, donna cortese e di buon gusto, capace di condurre nella propria casa un salotto letterario assai ambito e nello stesso tempo di lavorare con ampia cognizione di causa nella scena editoriale. I suoi salotti, a Milano in via Conservatorio e a Belgirate in villa Cordelia, furono frequentati da Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse, Matilde Serao, Luigi Capuana, Arrigo Boito, Giuseppe Giacosa, Ada Negri, Annie Vivanti, Ugo Ojetti, Giovanni Verga (lo scrittore siciliano pubblicava con Treves) e altri noti personaggi del mondo intellettuale.

Esordì nel 1879 con il romanzo Il regno della donna, apologia della vita domestica e delle virtù femminili. In quest’opera ella credeva ancora che il regno della donna dovesse essere il focolare domestico, luogo nel quale potesse trovare la sua realizzazione totale. Ben presto però ripensò alla fondamentale importanza della donna in tutti i campi: il ruolo femminile mutò nella sua logica e nei suoi libri consacrati al riscatto della vita femminile. Adottò già per questa prima opera il nome di Cordelia, la figlia più giovane di re Lear nell’omonima tragedia di Shakespeare, una ragazza bella, intransigente e fiera. Possiamo anche immaginare che fosse forte il desiderio di non far associare direttamente nella mente delle lettrici e dei lettori il suo nome da scrittrice a quello della casa editrice del marito.

Tra fine e principio di secolo Cordelia divenne, insieme a scrittrici come Anna Vertua Gentile, Sofia Bisi Albini, Ida Baccini ed Emma Perodi, una protagonista del mondo editoriale e della produzione letteraria indirizzata a un pubblico giovane e in particolare alle ragazze. L’industria culturale si apriva alle donne scrittrici, che si ritagliavano un ruolo creativo, alternando scritti pieni di sentimentalismo e contenuti pedagogici a tentativi di emancipazione femminile.
Dopo l’Unità furono numerose le pubblicazioni rivolte al pubblico femminile nel panorama della stampa milanese, con operazioni che guardavano oltre i confini. Fu il caso di “La Moda” (1877-97), “Margherita” (1878-1922), “L’Eco della moda” (1888-1912), il “Corriere delle signore” (1897-1922).

“Margherita”, sottotitolo “Giornale delle signore italiane di gran lusso”, fu il capolavoro di Cordelia, che la diresse come chiaro omaggio alla regina Margherita, esempio di femminilità tutta italiana e rappresentante di una borghesia colta e raffinata. La rivista proponeva l’immagine di una donna capace di rendersi bella, distinta, misurata, esperta della vita domestica, della salute, dell’educazione dei figli, in grado di trovare una propria affermazione con l’attività sociale e professionale. All’interno erano sempre presenti racconti e romanzi di firme importanti, tra cui quelli della stessa Cordelia. Ancora una volta, la scrittrice/imprenditrice si dimostrò una direttrice all’avanguardia: fu sua, infatti, l’idea di pubblicarne due edizioni, una di lusso per le signore, e una economica alla portata di tutti, anzi, di tutte.

Erano gli anni in cui si andavano definendo i confini di una nuova realtà femminile, confini fatti di articoli, romanzi e rubriche, in cui le donne erano insieme oggetto e soggetto educativo. In questo panorama rientrano le opere narrative ‘per signorine’ e non solo, scritte da Cordelia tra il 1881 e il 1916. Tra queste Prime battaglie (1880), Vita intima (1881), Dopo le nozze e Catene (1882), Casa altrui, La dote di Serena ed Evelina (1883), Massime e consigli (1886), Il mio delitto (1890), All’aperto (1892), I nostri figli (1894), L’incomprensibile (1900), Le donne che lavorano (1916, ultima sua opera).

Per quanto riguarda la letteratura per l’infanzia, ella fondò e diresse “Il giornale dei fanciulli” (1881-1891), periodico che contribuì tra l’altro alla conoscenza di Emilio Salgàri e di Robert L. Stevenson. Sempre per i bambini scrisse Il castello di Barbanera (1883), Nel regno delle fate (con illustrazioni di E. Dalbono, 1884), Racconti di Natale (1885), Mentre nevica: racconti dell’amica dei bimbi (1886), Piccoli eroi (1891, che arrivò sino alla 62° edizione e fu stampato anche in braille. Un’edizione portava le illustrazioni di A. Ferraguti) e altri libri che ebbero notevole rilevanza nella fortuna della casa editrice e che si inserivano nel filone letterario che, nella seconda metà dell’Ottocento, influì fortemente sull’educazione dei piccoli, ma nei quali la scrittrice, pur fornendo insegnamenti morali, si dimostrava comunque scevra da pregiudizi e moralismi.

Cordelia scrisse anche tre libretti d’Opera: Gringoire (1890), Un curioso accidenti (1905), Re Lear (1913).

Quando, nel 1904, scomparve suo marito Giuseppe, Virginia prese il suo posto in casa editrice. In quel periodo nacquero prestigiose collane “Biblioteca amena”, “Biblioteca dei viaggi”, “Biblioteca delle meraviglie”, assieme ad altre e furono tradotte molte opere di autori stranieri. Nel 1939, in seguito alle leggi razziali fasciste, la Treves fu costretta a chiudere e fu acquistata dalla Garzanti. I Tedeschi, i Basevi e i Treves erano tutte famiglie di origine ebraica e le leggi s’abbatterono su di loro come su molti altri.

Nel 1906 Cordelia entrò a far parte dell’Unione Femminile, inaugurata a Milano nel 1899; aderì all’Associazione Pro suffragio femminile (venne eletta presidentessa nel 1909 della Sezione lombarda); nel 1908 fu tra le fondatrici dell’Associazione femminile per l’Arte e presentò una relazione al I Congresso nazionale delle donne italiane, che si tenne a Roma. Nel 1912 Cordelia fu tra i fondatori a Milano di un Lyceum femminile, con l’obiettivo di favorire nelle donne una vocazione alla scrittura, alla creatività e alla conoscenza scientifica. La scrittrice ne fu una convinta sostenitrice. In questo periodo pubblicò il ricordato Le donne che lavorano: il libro – emblema della sua lotta femminile e segno d’amore per coloro che mai avevano goduto dei diritti riservati all’altro sesso – uscì pochi mesi prima della scomparsa della sua autrice. È in questa opera che Cordelia teorizzò per prima la possibilità per la donna di lavorare per propria soddisfazione e realizzazione e non per necessità economica, come fino ad allora era sempre stato.

Virginia Tedeschi Treves morì a Milano nel 1916, all’età di 67 anni. Oltre alle sue grandi capacità di scrittrice ed imprenditrice, di fine intellettuale e di donna sensibile all’ambiente che la circondava, una delle sue più grandi qualità fu la sua capacità di evolversi, di comprendere il nuovo, di non restare vittima dei cambiamenti ma piuttosto, soprattutto per quello che riguardava la società femminile, di suscitarli a vantaggio di un mondo di donne troppo a lungo sottomesse.

Bibliografia:

Oltre a segnalazioni e citazioni in riviste e dizionari biografici locali, si segnalano

  • S. Bartesaghi, Cordelia, una carriera di scrittrice fra editoria e letteratura, in Storia in Lombardia, X (1991), 2, pp. 52-95
  • Michela De Giorgio, Le italiane dall’Unità a oggi. Modelli culturali e comportamenti sociali, Roma-Bari 1992
  • Virginia Afflerbach, Cordelia e il suo mondo. Vita, opere, traguardi di Virginia Treves – una scrittrice di fine Ottocento tra il romanzo rosa e il femminismo, Hamburg 2000
  • Miriam Stival, I dilemmi di Cordelia: tra tradizione e innovazione: frammenti d’epoca, Milano 2000
  • Sergio Rebora, Un’esperienza innovativa a Milano: la Federazione Artistica Femminile Italiana, in L’arte delle donne nell’Italia del Novecento, a cura di Laura Iamurri e Sabrina Spinazzé, Roma, Meltemi, 2001, pp. 100-106
  • Silvia Franchini, Editori, lettrici e stampa di moda: giornali di moda e di famiglia a Milano dal “Corriere delle Dame” agli editori dell’Italia unita, Milano, Angeli, 2002
  • Donne e giornalismo. Percorsi e presenze di una storia di genere, a cura di S. Franchini – S. Soldani, Milano 2004, pp. 91-109, 302 s.
  • Claudio Gallo, Tedeschi Treves Virginia, in Dizionario biografico dei Veronesi (secolo XX), a cura di G. F. Viviani, Verona 2006, p. 802.
  • Rita Verdirame, Narratrici e lettrici (1850-1950). Le letture della nonna dalla Contessa Lara a Luciana Peverelli, Padova 2009
  • Gabriella Liberati, Virginia Tedeschi Treves (Cordelia), in Visibili, invisibili. Matilde Serao e le donne nell’Italia post-unitaria, a c. di Gabriella Liberati, Giuseppe Scalera, Donatella Trotta, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma, 2016, pp. 120-1

Fonti:

Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • All'aperto
    Bozzetti campestri
    L'opera contiene sei racconti pensati e scritti, così come Cordelia scrive nella breve prefazione, per un pubblico di mamme che cercano buone letture per le loro figliuole e di ragazze "avide di letture". Le storie narrano di donne e uomini, umili, contadini, poveri cristi, messi alla prova nelle loro virtù di umanità e di compassione.
  • Catene
    Racconto
    Il romanzo Catene è uno dei primi scritti da Cordelia (1882). Come altre successive, l’opera si rivolge ad un pubblico di donne, trattando il tema della separazione coniugale e del divorzio, e di conseguenza della condizione femminile, soggetta per legge alle decisioni del padre o marito, anche quando quest’ultimo è manifestamente indegno.
  • Le donne che lavorano
    Cordelia, pseudonimo della scrittrice Virginia Tedeschi Treves (1849-1916), pubblicò numerosi romanzi e racconti, soprattutto per i ragazzi. Ma la sua ultima opera fu questo saggio, pubblicato nel 1916, in cui sostenne, per prima, la possibilità per la donna di lavorare per proprio diletto e gratificazione e non per necessità economica, come era consuetudine fino a quel momento.
  • Dopo le nozze
    Come la società dell’epoca dettava, alle fanciulle, in questo manuale (1882), Cordelia suggerisce di appoggiarsi al marito per ottenere la protezione indispensabile a una donna; ma ricorda alle stesse fanciulle che nel regno dei rapporti interpersonali e nella cura della casa e della famiglia, le donne si rivelano quasi sempre superiori agli uomini.
  • Forza irresistibile
    Romanzo
    Forza irresistibile racconta una vicenda molto esile di inevitabile innamoramento, ma spicca lo scontro tra le psicologie dei diversi personaggi. Ambientato nella seconda metà / fine dell’Ottocento, nel periodo in cui nella grande Russia ferveva il dibattito tra il conservatorismo e il vento di riforme, la scena si svolge tra la costa sud della Francia, il Lago Maggiore e le Alpi svizzere.
  • L'incomprensibile
    Romanzo
    Intricato giallo a sfondo sentimentale in cui una giovane donna, cosa assai insolita nella società del primo ‘900, aiuta in una indagine criminale. La capostipite letteraria di queste detective è Valeria Woodville in La legge e la signora, scritto da Wilkie Collins nel 1875 e tradotto in italiano solo nel 2016.
  • Il mio delitto
    Romanzo
    Il breve romanzo, del 1890, si basa su un personaggio femminile, molto intenso e non certo adatto come modello per l'educazione delle fanciulle di allora, la timida e infelice Ilda, che diventa quasi una assassina per gelosia, e per cui l'autrice, Cordelia, prova evidente pietà e simpatia.
  • Nel regno delle chimere
    Novelle fantastiche
    La raccolta Nel regno delle chimere venne pubblicata per la prima volta nel 1898 a cura dell'editore Fratelli Treves di Milano. Sono racconti fiabeschi e si presentano molto avvincenti. La loro lettura, oltre che per bambini, può essere coinvolgente anche per gli adulti
  • Nel regno delle fate
    Fiabe
    Il volume, che raccoglie sei favole incantate, di Cordelia, valente scrittrice di libri per bambini e romanzi per signore, ebbe già al tempo della pubblicazione nel 1911 ottime recensioni che ne lodarono lo stile della narrazione e l'eleganza e la freschezza delle illustrazioni: un libro meraviglioso!
  • I nipoti di Barbabianca
    Racconto pei fanciulli
    Il racconto, riccamente illustrato, fa parte della produzione che Cordelia dedicò al pubblico dei ragazzi. Le vacanze estive in campagna dal saggio e amorevole nonno Barbabianca sono l'occasione per meravigliose avventure e uno strardinario modo di crescere.
  • Per la gloria
    Romanzo
    Nel romanzo di Cordelia (1886), ambientato per lo più nel nord d'Italia nella società degli imprenditori e dei piccoli industriali di una borghesia agiata ma non paga di se stessa e sempre ansiosa di entrare nel mondo dell'aristocrazia, è raccontata la vicenda di relazioni fra famiglie, del sorgere di amori e di gelosie, ...
  • Per vendetta
    In questo romanzo di Cordelia del 1893 sono presenti molti dei temi cari alla scrittrice: lo scontro tra modernità e tradizione, l'incomunicabilità tra classi sociali, una tormentata storia d'amore dove dominano la gelosia e l'egoismo.
  • Piccoli eroi
    Libro per i ragazzi
    Piccoli eroi, pubblicato nel 1891, è il testo più celebre di Cordelia (Virginia Tedeschi Treves) tra quelli da lei scritti per le/i giovani. Il libro racconta la storia di una famiglia di fratellini che trascorrono l'autunno in campagna, seguiti amorosamente ed educati dalla sorella maggiore Maria, che fa loro da madre.
  • Verso il mistero
    Novelle
    Il mistero di cui si parla nel titolo è ciò che la scienza non è in grado di spiegare. In ogni storia c’è una donna protagonista, che è in grado con la propria sensibilità di intercettare qualche evento inspiegabile, che il racconto segue fino allo svolgimento finale. Sono donne consapevoli delle proprie capacità e che non si adattano a ricoprire quei ruoli convenzionali che la società vorrebbe per loro.
 
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Cordelia (alias Virginia Tedeschi Treves)
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