Racconto pei fanciulli

Il racconto, riccamente illustrato, come anche in questa edizione digitale, da Edoardo Matania, fu pubblicato da Treves nel 1912. Fa parte della produzione che Cordelia dedicò al pubblico dei ragazzi, che si affianca ai romanzi per donne della stessa Autrice.

La storia si svolge durante una vacanza estiva, in cui una famiglia si riunisce in campagna presso il nonno, sindaco del paese e noto affettuosamente come Barbabianca. Egli governa con paterna umanità sia il villaggio, sia la tribù di figlie, generi, e soprattutto nipotini. Il racconto ruota intorno alle cento piccole avventure che per i bambini rappresenta una estate in campagna, dall’incontro con una tribù nomade di zingari all’incontro con le microscopiche creature dello stagno, ingrandite dal microscopio di Barbabianca.

I bimbi acquisiscono attraverso esperienze varie il senso di responsabilità per le proprie marachelle, l’affetto per gli animali, ed imparano a non diffidare di chi è diverso ma non per questo meno sensibile e degno di rispetto. Crescono anche attraverso le grandi gioie ed i grandi dolori, per la presunta morte dello zio in un naufragio, per la (purtroppo vera) morte della regina degli zingari, per il ritorno insperato e quasi miracoloso dello zio.

La narrazione si svolge con vivacità e tocca temi educativi per i ragazzi dell’epoca, cui viene spiegato il funzionamento del telefono, e insegnata la gentilezza verso i meno fortunati ma meritevoli; il nonno poi si incarica di impartire la giustizia, sia verso i personaggi malvagi della storia, sia, in misura ovviamente adeguata alla colpa, verso i nipotini qualora si comportino male.

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

Il conte Ottavio del Piano passava la maggior parte dell’anno in una villa costruita a guisa di antico castello nei dintorni del paese di B.
Amante delle scienze e dell’umanità, occupava il suo tempo coi libri, gli strumenti scientifici, e aiutando quelli che si rivolgevano a lui per consigli ed assistenza.
In paese lo chiamavano Barbabianca, a causa d’una barba lunga e bianca che gli scendeva sul petto, ed era considerato da tutti come un personaggio importante e tenuto in gran stima.
I contadini, quando avevano ammalati i buoi, gli asini ed anche i polli, andavano a consultarlo e a chiedergli qualche rimedio, e s’egli non poteva salvare quelle bestie ammalate, erano certi di non uscire dalla sua casa o castello, come lo chiamavano, senza aver ricevuto qualche soccorso.

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titolo:
I nipoti di Barbabianca
sottotitolo:
Racconto pei fanciulli
titolo per ordinamento:
nipoti di Barbabianca (I)
descrizione breve:
Il racconto, riccamente illustrato, fa parte della produzione che Cordelia dedicò al pubblico dei ragazzi. Le vacanze estive in campagna dal saggio e amorevole nonno Barbabianca sono l'occasione per meravigliose avventure e uno strardinario modo di crescere.
autore:
opera di riferimento:
I nipoti di Barbabianca : racconto / di Cordelia ; con disegni di Matania. - Milano : Fratelli Treves, 1912. - 181 p. : ill. ; 23 cm.
licenza:

data pubblicazione:
28 giugno 2021
opera elenco:
N
descrittore Dewey:
Narrativa italiana (sec. 20.)
soggetto BISAC:
FICTION PER RAGAZZI / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Umberto Galerati; umgaler@alice.it
Gabriella Dodero
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Gabriella Dodero