La storia della lotta tra Guelfi Bianchi e Neri nella Firenze di Dante, scritta da un protagonista, esponente di spicco dei Guelfi Bianchi, che evita l’esilio nel 1302 solo perché Priore l’anno precedente. Un’opera politica e polemica più che storica.

Dall’incipit del libro:

Quando io incominciai propuosi di scrivere il vero delle cose certe che io vidi e udi’, però che furon cose notevoli le quali ne’ loro principi nullo le vide certamente come io: e quelle che chiaramente non vidi, proposi di scrivere secondo udienza; e perché molti secondo le loro volontà corrotte trascorrono nel dire, e corrompono il vero, proposi di scrivere secondo la maggior fama. E acciò che gli strani possano meglio intendere le cose advenute, dirò la forma della nobile città, la quale è nella provincia di Toscana, edificata sotto il segno di Marte, ricca e larga d’imperiale fiume d’acqua dolce il quale divide la città quasi per mezo, con temperata aria, guardata da nocivi venti, povera di terreno, abondante di buoni frutti, con cittadini pro’ d’armi superbi e discordevoli, e ricca di proibiti guadagni, dottata e temuta, per sua grandeza, dalle terre vicine, più che amata.

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titolo:
Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi
titolo per ordinamento:
Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi
autore:
opera di riferimento:
Cronica di Dino Compagni Introduzione e note di Gino Luzzatto Giulio Einaudi editore Torino, 1968
cura:
Gino Luzzatto
licenza:

data pubblicazione:
11 febbraio 1996
opera elenco:
C
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Francesco Bonomi, f.bonomi@agora.stm.it
pubblicazione:
Alberto Barberi
revisione:
Claudia Camerini