Enrichetta Capecelatro nacque a Torino il 12 settembre 1863. Suo padre Antonio proveniva da antica e illustre famiglia napoletana; lo zio Alfonso fu cardinale-arcivescovo di Capua e amico di Manzoni, Fogazzaro, Tommaseo.

Avendo partecipato il nonno Francesco marchese di Ripa ai moti carbonari napoletani del 1820, dovette riparare in Francia.

Enrichetta nacque a Torino poiché lì era stato trasferito il padre, all’indomani dell’unità italiana, in qualità di ispettore generale delle Poste; costui era uomo autoritario e severo; essendo in possesso di una buona cultura, leggeva molto e si dilettava nello scrivere drammi nello stile del tempo.

La madre, Calliope Ferrigni de Pisone, era nipote di Antonio Ranieri, noto amico di Giacomo Leopardi, che infatti fu ospitato, durante il suo soggiorno napoletano, nella villetta alle falde del Vesuvio, di proprietà del nonno materno di Enrichetta, Giuseppe Ferrigni, magistrato, letterato e senatore. Delle vicende di questa villetta la Capecelatro narrò in Storia di una casa di campagna, pubblicato a Bari nel 1934.

Trasferita la capitale a Firenze, il padre, divenuto direttore generale delle Poste, fu a sua volta qui trasferito; e fu qui che Enrichetta iniziò i suoi studi sotto la guida di G. B. Giuliani, che fu ammirato dalla brillantezza negli studi della sua giovane studentessa. Del Giuliani, Enrichetta ridusse a Compendio il corso quadriennale sulla Divina Commedia da lei assiduamente frequentato.

Nel 1877 la famiglia si trasferì a Roma. Nel 1885 la Capecelatro si sposò, a Napoli, con Riccardo Carafa, conte di Ruvo e poi duca di Andria, senatore del Regno e anch’egli uomo di lettere.

Anche la famiglia Carafa aveva tradizione antiborbonica: Ettore Carafa conte di Ruvo condannato a morte nel 1799, volle subire la decapitazione sdraiato sulla schiena per vedere scendere dall’alto la mannaia, in segno di dispregio alla reazione borbonica.

La Capecelatro cominciò l’attività letteraria fin da giovanissima. A soli 29 anni fu chiamata a far parte della Accademia Pontaniana. Infatti Benedetto Croce nota che i versi composti tra il 1879 e il 1884 (quindi tra i 16 e i 21 anni) raccolti sotto il titolo di Rime “contengono esercitazioni affatto giovanili, anzi da adolescente, che nei temi, nei ritmi, negli svolgimenti, riportano all’ultima forma dell’Arcadia romana, oscillante tra il neoclassicismo e il moderato romanticismo”. Lo stesso Croce notava però che, nella ristampa dello stesso volume del 1892, con soppressioni e aggiunte, due composizioni, Aliga verde e Sogno d’alba, “non sono più esercitazioni o riecheggiamenti ma poesie”. Da queste raccolte il Pellizzi giudicò la Capecelatro “verseggiatrice di eleganza attica e che rivela un senso diffuso e intimo della bellezza”.

Il suo lungo romanzo Rovine di stelle ebbe al tempo un buon successo.

Tuttavia la maggior fama ed attività di Enrichetta Capecelatro si consolidò con le sue traduzioni direttamente dall’originale di numerosi autori russi tra i quali spiccano Tolstoj, L. N. Andreev, Čechov, Dostoevskij, Gogol, Puškin, D. S. Mereskowsky. Queste traduzioni venivano firmate con lo pseudonimo Duchessa D’Andria e spesso la Capecelatro faceva precedere al testo un’interessante introduzione.

Morì a Napoli il 5 marzo 1941.

Bibliografia:

  • Proverbi dichiarati ai fanciulli per mezzo dei racconti. Roma, 1878 – Milano 1880 (nuova edizione ampliata).
  • Diario dantesco tratto dalla Divina Commedia – Roma 1881.
  • Rime, Firenze 1988.
  • Rime, Napoli 1892.
  • Rime, Napoli 1897.
  • Commemorazione di Francesco Proto, duca di Maddaloni (in Atti dell’Accademia Pontaniana, XXIII [1893], pp. 1-7).
  • La morte di Budda (in «Flegrea», III, [1901], 1, pp. 1-4).
  • Miettes (romanzo in lingua francese) – Napoli 1906.
  • Les contes de la duchesse (romanzo in lingua francese) – Paris 190…
  • Fiabe – Napoli 1906.
  • Le favole comuni e meravigliose – Napoli 1918, 1919, 1920.
  • Il miracolo – Firenze 1922.
  • Alcune considerazioni intorno al romanzo Guerra e pace di Leone Tolstoi: memoria letta all’Accademia Pontaniana nella tornata dell’11 marzo 1925.
  • Rovine di stelle – Napoli 1928.
  • Spigolature nietzschiane – Napoli 1925.
  • Una famiglia napoletana nell’Ottocento – Napoli 1928.
  • Storia di una casa di campagna: la villa delle ginestre e G. Leopardi – Bari 1934.

Fonti

  • B. Croce, Note sulla letteratura italiana nella seconda metà del sec. XIX, in «La Critica», IX (1911).
  • C. Villani, Stelle femminili, Napoli 1915.
  • G. Manacorda, La duchessa d’Andria e le “Favole comuni e meravigliose”, in «Nuova Antologia», 1º dic. 1919.
  • B. Croce, La letteratura della nuova Italia. Saggi critici, Bari 1921.
  • G. Casati, Dizionario degli scrittori d’Italia, Milano 1925.
  • M. Bandini Buti, Poetesse e scrittrici, Roma 1941.
  • S. Giornetti, Dizionario biografico degli italiani – Vol. XVIII Treccani.

Nota biografica a cura di Paolo Alberti.

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autore:
Enrichetta Carafa Capecelatro
ordinamento:
Carafa Capecelatro, Enrichetta
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