Enrico Calandra nacque a Caltanissetta il 10 luglio 1877.
Nel 1901 si laureò in ingegneria a Palermo, allievo di Ernesto Basile e Antonio Zanca. Fu proprio quest’ultimo a chiamarlo nel 1907 come assistente alla cattedra di Disegno d’ornato e architettura elementare a Messina.
Nel 1930 si trasferì a Roma, per interessamento di Gustavo Giovannoni, per assumere l’incarico di docente di Caratteri degli edifici presso la Scuola Superiore di Architettura, della quale divenne poi preside nel 1944 e tale rimase fino alla sua morte.
Particolarmente indicativa della sua attività è l’influenza sui suoi allievi siciliani, eterogenei per formazione, inclinazioni ed età, ma omogenei nell’indicare nel maestro il punto di riferimento comune dello sviluppo delle loro attività.
La Breve storia dell’architettura in Sicilia, pubblicata per la prima volta nel 1938, è la sua opera più conosciuta, data alle stampe dopo essere stata “sottratta” dal cassetto nel quale giaceva (Calandra non la considerava destinata al pubblico) dal cognato, lo storico Adolfo Omodeo; Ernesto Calandra aveva infatti sposato Dina Omodeo, sorella dello storico).
Studiò prevalentemente l’architettura medioevale di epoca normanna, dedicandosi allo studio delle vicende costruttive, particolarmente complesse, della cattedrale di Palermo. Il suo studio in proposito, Il Duomo di Palermo, rimase, a causa della guerra, inedito. La trattazione, di oltre cento pagine, scritta tra dicembre 1941 e gennaio 1942, venne spedita al suo maestro Antonio Zanca, che era all’epoca intento a studiare la medesima cattedrale sulla quale pubblicherà un volume nel 1952.
Altro argomento di particolare attenzione fu per lui il tema del restauro e della ricostruzione, stimolato in questo anche dalle vicende del terremoto di Messina del 1908 che lo vide, per ovvi motivi, particolarmente coinvolto.
Morì a Roma il 5 marzo 1946.
Solo nel 2010 i suoi scritti, molti dei quali inediti (poiché nonostante le sollecitazioni di allievi e amici, la ritrosia del Calandra lo induceva a pubblicare poco, solo talvolta su qualche rivista), sono stati raccolti in volume da Paola Barbera e Matteo Ianniello grazie al figlio di Enrico, il prof Roberto Calandra.
Fonti:
- Maria Giuffré: Enrico Calandra, teoria e pratica dell’architettura, Palermo 2011.
- Paola Barbera: L’intelligenza delle passioni: Enrico Calandra e la storia dell’architettura. Palermo 2014.
- Edoardo Caracciolo: Enrico Calandra. Palermo 1954.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Breve storia dell’architettura in Sicilia
Partendo dalla definizione di architettura “siceliota” (greco-sicula) che racchiude influenze orientali ibridate da elementi di derivazione greca, si snoda attraverso l’architettura normanna per giungere fino a quella dei secoli dal Seicento all’Ottocento.